Secondo uno studio di ICCT, l’Italia è nona al mondo per numero totale di decessi prematuri attribuibili all’inquinamento atmosferico causato dai trasporti
Milano e Torino sono le prime due aree urbane al mondo per numero di morti premature ogni 100.000 abitanti attribuibili all’inquinamento atmosferico causato dai trasporti. Il dato, relativo al 2015, è contenuto in uno studio appena pubblicato dall’International Council on Clean Transportation (ICCT): “A global snapshot of the air pollution-related health impacts of transportation sector emissions in 2010 and 2015” . Entrambe le aree urbane figurano anche nell’elenco delle cento aree urbane al mondo con il maggior numero di decessi per inquinamento atmosferico imputabili ai trasporti nel 2015 in termini assoluti: Milano al ventiduesimo posto e Torino al settantacinquesimo.
Lo studio di ICCT, l’organizzazione che con il suo lavoro ha fatto scoprire lo scandalo Dieselgate, nel mondo, una stima di 385mila morti premature nel 2015 è attribuibile alle emissioni dei gas di scarico dei veicoli e, in particolare alla porzione degli inquinanti da traffico rappresentata da polveri sottili (PM2.5) ed ozono. L’Italia figura al nono posto tra gli stati con il maggior numero di decessi prematuri in termini assoluti.
Veicoli diesel tra i principali responsabili
Tra i vari mezzi di trasporto, i veicoli diesel su strada sono i maggiori responsabili dell’inquinamento e gli impatti sanitari, soprattutto in Europa. In Italia, in particolare, 66% delle morti premature da inquinamento da traffico sono riconducili ai gas di scarico dei veicoli diesel su strada. Lo studio stima, inoltre che, insieme, le concentrazioni di PM2,5 e di ozono derivanti dalle emissioni dei trasporti hanno causato la perdita di 7,8 milioni di anni di vita e circa 1 trilione di dollari (2015 US$) di danni alla salute a livello globale nel 2015.
Lo scorso novembre, Cittadini per l’Aria, con il supporto di ClientEarth, ha proposto al TAR della Lombardia un ricorso contro la Regione Lombardia affinché integri al più presto con nuove e più incisive misure la pianificazione sull’aria e, in particolare, il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA). La causa sarà discussa al TAR della Lombardia durante l’udienza del 12 marzo prossimo.
Il traffico va ridotto
“Questo studio dimostra quanto sia essenziale governare il traffico per ridurlo, proteggendo la salute dei cittadini. Di ciò è consapevole la popolazione, che sta accogliendo in maniera favorevole il provvedimento Area B del Comune di Milano, che va nella direzione giusta. Manca invece ai valori etici essenziali della buona politica chi oggi, come Regione Lombardia, invece che sostenere con collaborazione fattiva le nuove misure a protezione della salute pubblica, cavalca per fini politici gli interessi di pochi rumorosi contro quelli dei più che, ogni anno silenziosamente, subiscono il danno che discende della cattiva qualità della nostra aria” ha dichiarato Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria.
“Senza contare – ha aggiunto Gerometta – che questo studio calcola solo l’impatto sanitario derivante dagli effetti del PM2.5 e dell’ozono (O3) e non ricomprende quindi quell’impatto, ancora correlato al traffico, derivante dall’esposizione al biossido di azoto (NO2) né, fra altri, al rumore, alla risospensione delle polveri, all’abrasione (freni e pneumatici) e agli incidenti stradali”.