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Alla vigilia della firma dell’accordo di programma per la qualità dell’aria nel bacino padano, la posizione di Cittadini per l’Aria Onlus e ClientEarth. “Collaborazione positiva: ora misure coraggiose”.
Il Ministero dell’Ambiente e le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno annunciato che venerdì 9 giugno, a Bologna, nell’ambito del G7 Ambiente, firmeranno l’accordo di programma per il risanamento della qualità dell’aria nel bacino padano. Per Cittadini per l’Aria Onlus e ClientEarth, due organizzazioni impegnate contro l’inquinamento atmosferico e per la salute dei cittadini in Italia e in Europa, si tratta di un annuncio positivo.
“È sicuramente una buona notizia che le Regioni di una delle zone più inquinate d’Europa abbiano deciso di collaborare. Le autorità hanno già perso troppo tempo discutendo su chi deve fare cosa. La salute degli italiani non può attendere oltre: l’inquinamento dell’aria richiede interventi concreti a tutti i livelli, dagli enti locali a Bruxelles, passando per governi regionali e nazionali”, spiega Ugo Taddei, avvocato di ClientEarth.
Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria, concorda. “Troppe volte, quando si parla di smog, abbiamo visto le istituzioni andare ciascuna per la sua strada. Prendere provvedimenti condivisi, quindi, è sicuramente una prassi positiva. Certo, bisogna farlo con grandi ambizioni perché il problema è grande. Ed evitare che, come è accaduto in passato, condivisione diventi sinonimo di compromessi al ribasso, attestati su minimi comuni denominatori del tutto insufficienti a cambiare la situazione”.
Oltre le questioni di metodo, però, ci sono quelle di contenuto. E le anticipazioni di stampa in merito alle misure indicate dall’accordo non sembrano soddisfacenti.
“Attendiamo di avere in mano il testo del documento, ma quanto riportato dai media non ci fa ben sperare. Se le indiscrezioni fossero confermate, si tratterebbe di provvedimenti troppo timidi per la situazione di emergenza sanitaria continua che la pianura padana vive ormai da anni. Gli interventi necessari vanno attuati con scadenze ravvicinate”, continua Gerometta.
“Ci aspettiamo misure coraggiose ed efficaci nel breve termine. Anche perché sono due le procedure di infrazioni aperte dalla Commissione Europea contro il nostro Paese per l’inquinamento”, conferma Taddei. “Numerose città e regioni in Europa hanno già intrapreso passi concreti per liberare i loro cittadini dalla morsa dell’inquinamento dei veicoli diesel. Le Regioni del bacino padano hanno tutti i mezzi per consegnare ai loro cittadini un’aria di prima categoria”.
Foto: Kupono Kuwamura via unslplash.com