Una conferenza e due monitoraggio della qualità dell’aria nel porto di Genova. È successo il 27 ottobre 2022, proprio il giorno dopo l’arrivo della nuova proposta sulla Direttiva europea sulla qualità dell’aria per proporre un avvicinamento dei limiti della qualità dell’aria a quelli indicati dalle Linee Guida dell’OMS. Cittadini per l’Aria, in collaborazione con il Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest e con il contributo tecnico di due esperti internazionali di questo genere di misurazioni, Axel Friedrich e Kare Press-Kristensen (Green Transition Denmark), ha effettuato a Genova un monitoraggio delle emissioni delle navi in porto, rivelando concentrazioni di polveri fini provenienti dai camini delle navi – in particolare durante la fase di attracco e dello stazionamento a motori accesi – quasi 140 volte più elevate di quelle che si registrano nelle aree in cui l’aria è pulita.
Al contempo, è stato organizzato un breve monitoraggio del black carbon, collocando dei monitor adatti alle misurazioni di questa sostanza sulle finestre di due cittadini di Genova, rivelando che le concentrazioni hanno raggiunto in una abitazione picchi di 24.000 nanogrammi e nell’altra 12.000 nanogrammi.
I monitoraggi sono stati svolti poco prima della conferenza presso il Genova Blue District dal titolo “Verso un trasporto marittimo pulito nel Mediterraneo”. A organizzare l’evento Cittadini per l’Aria in collaborazione con il Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest, Green Transition Denmark, Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova, Italia Nostra sez. Genova, Comitato Tutela Ambientale Genova e il progetto LIFE4MEDECA nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASVIS.
Durante l’incontro sono intervenuti esperti e personalità che con il loro contributo possono portare un cambiamento tangibile nella qualità dell’aria respirata dai cittadini genovesi. Fra questi:
- i già menzionati esperti Axel Friedrich e Kare Press-Kristensen;
- Enzo Tortello (presidente, Comitato Tutela Ambientale Genova Centro-Ovest); e
- Federico Grasso (dirigente, ARPAL).
I dati del monitoraggio nella zona del porto rivelano con chiarezza che chi, come la gran parte dei cittadini di Genova, si trova esposto ai fumi delle navi, che si spostano a seconda della direzione del vento, respira concentrazioni di polveri sottili molto pericolose per la salute.
È ormai pacifico nella comunità scientifica che respirare aria inquinata – in particolare ai livelli misurati a Genova in questi giorni – può determinare l’insorgenza di tumori e patologie neurologiche, oltre ad aumentare l’incidenza e aggravare patologie preesistenti come la bronchite cronica, l’asma, la fibrosi polmonare e l’enfisema. Un’elevata concentrazione di inquinanti atmosferici causa l’infiammazione delle vie aeree e, anche dopo un’esposizione breve, una riduzione della funzionalità respiratoria e l’alterazione del ritmo cardiaco. Tutto questo può risolversi – in soggetti a rischio – in ischemie e infarti in grado di causare la morte.
La nuova proposta di Direttiva sulla qualità dell’aria, prevede che nelle aree portuali si monitorino le polveri ultrafini, prendendo così atto della gravità della situazione nei porti, oggi troppo spesso del tutto sprovvisti di monitoraggi dedicati a questo tipo di inquinamento. La proposta prevede poi che nelle aree nelle quali si prevede di non poter rispettare i limiti che entreranno in vigore nel 2030 debbano essere attivati con anticipo piani per la qualità dell’aria che consentano di correggere la rotta e poter rientrare nel tetto fissato.
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