Le elezioni europee sono un momento importantissimo per il nostro paese e l’Unione Europea. La grande maggioranza delle norme in materia di tutela ambientale traggono i loro principi ed i loro confini dalle norme europee. Per questo norme europee ambiziose a tutela dell’ambiente sono indispensabili ai fini di proteggere la nostra natura, la nostra aria, il cibo che mangiamo, e fondare una agricoltura sostenibile.
EEB di cui siamo membri dalla nostra costituzione, con l’associazione inglese New Economics Foundation, lancia una campagna per riproteggere i cittadini europei da una cd. “better regulation” o deregulation che ha già tentato di minare importanti normative europee in tema di ambiente. Pubblichiamo qui la loro lettera appello alla quale aderiamo.
Nell’ultimo decennio, i politici europei hanno iniziato a minare le basi delle tutele dalle quali molte persone dipendono. E la Brexit è destinata a peggiorare le cose.
Di recente, nella politica europea, gli interessi delle imprese sono stati considerati prioritari rispetto alle esigenze delle persone e dell’ambiente. Regole progettate per proteggere noi, i luoghi e gli habitat che per noi sono importanti sono state dipinte come “pesi” per il mondo degli affari, e si tenta così di distruggerle. Questo non è successo per caso.
A cosa serve l’Europa? In tutto il continente, la gente comincia a porsi questa domanda. All’inizio del progetto europeo, il cuore era un trattamento paritario dei cittadini europei e la tutela delle loro libertà fondamentali. Ma quando abbiamo permesso agli interessi delle imprese di sovrastare gli interessi delle persone ci siamo allontanati dai valori che hanno condotto all’Europa unita.
Le norme assicurano la tutela delle nostre libertà fondamentali: per prosperare abbiamo tutti bisogno di aria pulita, un ambiente sicuro e condizioni di lavoro dignitose. Il pendolo della deregolamentazione è andato troppo in là.
Dobbiamo tornare ad un’Europa che metta al primo posto i diritti delle persone: dove le norme sui principi sono fatte, valorizzate e fatte rispettare.
Dobbiamo ri-tutelare le persone e il pianeta.
La cosiddetta “BETTER REGULATION”.
Nell’ultimo decennio, l’Europa ha avviato un pericoloso programma di deregolamentazione. L’hanno chiamato “Better Regulation”. Ma non c’è niente di “meglio” in questo. L’idea di migliore regolamentazione è stata promossa dalla Commissione europea nei primi anni 2000 con il ridotto obiettivo di identificare le norme veramente inutili. Ma nel corso degli anni la sua portata e ambizione si è evoluta, come ci racconta la storia. ‘Better regulation” ora significa ridurre il costo dell’”onere” normativo alle imprese – e considera le norme come un “peso” che va eliminato. È diventata una crociata ideologica ristretta e superata. Seguendo le orme della Gran Bretagna, le più importanti normative a protezione delle persone e del pianeta sono state sottoposte a un intenso processo di verifica, che ha condotto a “norme migliorative” dal suono asciutto ma contenenti meccanismi estremamente importanti svelati nel maggio 2015.
Il processo di miglioramento della normativa ha fino ad oggi tentato, e fallito, di annullare le direttive europee vitali a protezione degli uccelli, degli habitat e dell’aria pulita. Solo una vasta protesta pubblica li ha protetti. E di volta in volta, i lobbisti delle imprese non sono stati in grado di dare vera sostanza alla necessità di deregolamentazione. Ma ciò non significa che abbiano smesso di provarci. E ora che le norme europee sono state dipinte come “pesi”, è sempre più difficile ottenere nuove regole vitali che ci proteggano anche considerato.
La Gran Bretagna è stata in prima linea nel guidare questo programma. Ma, purtroppo per il resto d’Europa, Brexit non significherà fine della deregulation. Il Regno Unito potrebbe tentare di spingere l’UE ad abbassare i livelli di tutela per garantire un futuro accordo commerciale. Inoltre, a Bruxelles sono stati creati un numero significativo di processi politici ai fini di garantire l’agenda della deregolamentazione per gli anni a venire.
2019: L’OPPORTUNITÀ
Nel 2019, l’Europa eleggerà un nuovo gruppo di parlamentari europei. Abbiamo bisogno che questi si impegnino a resistere alle spinte volte alla deregolamentazione e offrano invece una nuova visione per l’Europa: che protegga le persone e il pianeta, e non vi anteponga gli interessi commerciali.
In definitiva, non c’è sufficiente pressione sulla Commissione europea perché questa proponga una visione migliore, più responsabile e lungimirante. Per troppo tempo, i politici hanno finto di non vedere mentre le grandi imprese hanno ridisegnato il libro delle regole dietro le quinte. Con il cruciale appuntamento delle elezioni europee che si avvicina, ora è il momento di cambiare.
IL NOSTRO PROGETTO: RI- PROTEGGERE, FERMARE LA SPINTA VERSO LA DEREGOLAMENTAZIONE DELL’UE
L’European Environment Bureau e la New Economics Foundation collaborano ad un nuovo progetto per costruire una società civile unita e una risposta pubblica che abbia un approccio positivo verso la regolamentazione.
Vogliamo convincere i nuovi deputati che il futuro percorso dell’Europa dovrebbe interrompere la spinta verso la deregolamentazione.
È un principio ed un diritto democratico quello che fa sì che la società elabori e dia attuazione a regole che garantiscano che le libertà fondamentali siano protette in relazione al funzionamento delle nostre economie. Dobbiamo ridefinire cosa significhi davvero “better regulation”: cioè norme basate sui principi e fatte nell’interesse delle persone, del pianeta, di chi è senza voce, di chi fa impresa in maniera responsabile e delle generazioni future.
New Economics Foundation European Environment Bureau
Vuoi aiutarci a diffondere la campagna RI-PROTEGGERE? Scarica e leggi il memo per gli elettori e manda al tuo candidato il memo per i candidati!