Non è aria
Nelle principali vie dello shopping di Milano si registrano livelli di biossido di azoto (NO2) fino al 213% più elevati della soglia indicata a tutela della salute umana dal gruppo di studio dell’Oms.
Durante lo shopping ci esponiamo a livelli di smog pericolosi per la salute? Cittadini per l’aria risponde a questa domanda anticipando una piccola parte dei dati raccolti nell’ambito del progetto di scienza partecipata NO2 NO Grazie realizzato con il supporto scientifico dei ricercatori del Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Milano, del Politecnico e della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e che, in Lombardia, ha coinvolto circa 900 cittadini. Mentre sono in preparazione le mappe con i risultati dei monitoraggi effettuati dall’8 febbraio al 7 marzo a Milano, Roma e Napoli, l’associazione pubblica i dati delle concentrazioni di biossido di azoto rilevate grazie ai campionatori passivi posizionati dai volontari dell’associazione, a circa 3 metri di altezza, nelle vie dello shopping milanese.
I risultati dello studio
Nonostante un periodo di campionamento atipico e interessato per buona parte dalle misure di lockdown, i dati del monitoraggio, calibrati sulla base delle centraline ARPA, hanno mostrato livelli medi di NO2 elevati, come dimostra il picco di 62.5 𝜇g/m³ registrato, per esempio, in Corso Vercelli. Questo valore mensile supera del 56% il limite annuale EU (40 𝜇g/m³), e del 213% la soglia di 20 𝜇g/m³ media annua che i ricercatori europei dell’OMS indicano quale valore da cui si verifica un impatto sulla salute umana. I limiti di legge su base annua (40 𝜇g/m³) vengono superati anche in Corso Magenta con 59.5 𝜇g/m³, Corso Venezia con 54.2 𝜇g/m³, via Torino (Carrobbio) 53.6 𝜇g/m³, Piazza XXIV maggio con 53,1 𝜇g/m³ e via Montenapoleone con 50.6 𝜇g/m³. Anche Corso Garibaldi, da tempo una ZTL, ha fatto segnare un valore di 50.1 𝜇g/m³ di NO2 in un punto di campionamento prossimo a piazza XXV aprile.
[NELLA CARTELLA STAMPA: dati completi, infografiche]
Fin qui i valori medi. Dallo studio delle 5 centraline ARPA emerge inoltre che nelle giornate più inquinate, nell’orario di punta dello shopping (16-20), si possono verificare incrementi fin del 59% rispetto alla media giornaliera del periodo, peggiorandoulteriormente la situazione di possibile danno per la salute delle persone. Queste concentrazioni – alle quali sono esposti i cittadini milanesi mentre fanno acquisti e che influiscono sulla qualità dell’aria anche all’interno dei negozi che si affacciano sulle vie – mettono seriamente a rischio la salute di chi è suscettibile, azzerano il beneficio dell’attività fisica per chi è sano e compromettono la qualità dell’esperienza di chi vive Milano nel proprio tempo libero, visitandola, passeggiando e facendo shopping.
Gli effetti sulla salute
Ricerche indicano che anche una breve passeggiata in una via inquinata dal traffico stradale – ai livelli misurati nelle vie dello shopping di Milano – può peggiorare patologie pre-esistenti come la bronchite cronica, l’asma, la fibrosi polmonare, e l’enfisema. Un’elevata concentrazione di inquinanti atmosferici causa l’infiammazione delle vie aeree e, anche dopo un’esposizione breve, una riduzione della funzionalità respiratoria e l’alterazione del ritmo cardiaco. Tutto questo può risolversi – in soggetti a rischio – in ischemie e infarti in grado di causare la morte.
Da tempo ricercatori e società scientifiche ammoniscono di evitare di camminare in strade inquinate dal traffico. È ormai accertato che nei giorni nei quali le concentrazioni degli inquinanti sono più elevate aumenta il numero di ricoveri in unità coronarica e il rischio per i più giovani di accessi in ospedale per disturbi mentali.
La Campagna NO2 NO Grazie ha misurato le concentrazioni di biossido di azoto, un inquinante che proviene principalmente dai veicoli diesel considerato, inoltre, un indicatore della presenza degli inquinanti atmosferici da traffico, come il particolato ultrafine e il black carbon.
Il particolato ultrafine (<100 nm) non è rilevabile dai normali sistemi di monitoraggio. Grazie alle sue dimensioni, entra in circolo nel sangue raggiungendo il cervello e il tessuto vascolare e determinando disfunzioni, stress ossidativo e infiammazione. Anche un’esposizione al particolato ultrafine a breve termine, addirittura di pochi minuti, determina, secondo diversi studi, un impatto sulla nostra salute. Il black carbon, noto vettore di composti cancerogeni come gli idrocarburi policiclici aromatici, è stato di recente ritrovato nella placenta umana, sulla superficie rivolta verso il feto, evidenziando un meccanismo che può spiegare gli effetti dannosi dell’inquinamento dai primi stadi della vita umana in poi.
Dichiarazioni
“Si proteggano subito i cittadini milanesi bandendo il traffico dalle vie dove le persone trascorrono del tempo facendo compere o mangiando all’aperto: per ridurre immediatamente gli inquinanti queste strade vanno pedonalizzate o al massimo rese percorribili solo da mezzi pubblici, bici e mezzi di servizio, – così Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria, che conclude – chiediamo ai commercianti di farsi avanti e mostrare che hanno a cuore la salute pubblica aderendo al nostro appello per la rigenerazione delle città disponibile sul nostro sito: indicate il nome del vostro negozio. Il traffico rende l’esperienza per chi fa shopping sgradevole. Vie dello shopping a misura d’uomo garantiscono maggiori profitti e aria più pulita. Così vinciamo tutti.”
“L’auspicio è che, i dati della campagna No2 No Grazie possano essere utili agli amministratori per prendere decisioni basate sulle evidenze scientifiche. Il principale colpevole delle concentrazioni di biossido di azoto nelle nostre città è il traffico. Il rimedio è uno solo: lasciare a casa le auto, utilizzare la bici, i piedi, il trasporto pubblico” dichiara Carla Ancona epidemiologa ambientale del Dipartimento di Epidemiologia del SSR del Lazio.
Cittadini per l’aria onlus, costituita nel 2015, è una associazione che ha quale obiettivo la difesa del diritto di respirare aria pulita e la riduzione dell’impatto climatico delle nostre scelte e si impegna a tal fine attraverso la diffusione delle informazioni sul tema della qualità dell’aria, la partecipazione ai processi di pianificazione, i progetti di scienza partecipata e la tutela giuridica delle norme poste a presidio della qualità dell’aria. E’ attiva in italia ed in Europa ed è socia di EEB – European Environment Bureau, T&E – Transport & Environment e ECSA, European Citizen Science Association.
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