Dopo la lettera di ieri al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, Cittadini per l’aria con altre 14 associazioni ha inviato un nuovo appello al Governo affinché non dimentichi di intervenire sul settore dei trasporti marittimi, responsabile del 30% delle emissioni di CO2 a livello mondiale. Queste emissioni, oltre a danneggiare l’ambiente, sono dannose anche per la vita umana come dimostrano diversi studi che hanno individuato una maggiore mortalità tra le persone esposti ai fumi delle navi.
Elettrificazione delle banchine, riconversione elettrica dei traghetti, nuovi combustibili meno inquinanti per le tratte più lunghe, migliore gestione ambientale per i mezzi che operano in porto sono passi fondamentali per ripulire questo settore così inquinante ma altrettanto significativo dal punto di vista economico.
Qui sotto trovate il testo completo della lettera al premier Conte.
Milano, 14 ottobre 2020
Oggetto: Next Generation EU, una transizione verde per i porti italiani
Egregio Presidente del Consiglio,
il nostro Paese, duramente colpito dalla pandemia, necessita ora più che mai di profondi interventi
capaci di ristrutturare e promuovere la resilienza e la sostenibilità in tutti i settori dell’economia.
Sulla scia dell’impegno che l’Italia ha assunto in ordine all’adozione di un’ Area a Basse Emissioni
nel Mediterraneo , della recente politica europea e in particolare del Green Deal Europeo, delle
risoluzioni del Parlamento Europeo sul clima e la qualità dell’aria – che, tutte, pongono la
riduzione delle emissioni del trasporto marittimo al centro dell’azione europea per i prossimi
anni – è fondamentale che l’Italia ponga questo settore quale priorità delle azioni da sviluppare
nell’ambito del programma Next-GenerationEU.
Non solo, infatti, questo è un settore le cui emissioni si prevede crescano a dismisura nel prossimo
trentennio ma, secondo il 4° Rapporto sulle emissioni climalteranti pubblicato ad agosto nell’ambito
dei lavori dell’IMO, il 30% circa delle emissioni totali di CO2 dell’industria navale, una quota
quasi doppia rispetto a quanto ritenuto precedentemente, è prodotto nelle acque rientranti nella
giurisdizione nazionale ed è, conseguentemente, riconducibile alla responsabilità dei
singoli stati . Una responsabilità, questa, che chiama l’Italia ad impegnarsi in prima persona
affinché le emissioni inquinanti e climalteranti di questo settore vengano ridotte al più presto.
Inoltre, la transizione ecologica di questo settore può non solo salvare centinaia di vite umane che
ogni anno nel nostro paese vengono spezzate a causa dell’impatto sulla salute generato
dall’inquinamento atmosferico, ma anche rappresentare un ambito nel quale far crescere
un’industria tecnologicamente all’avanguardia e di grande rilievo economico.
Per questo, Vi scriviamo oggi al fine di portare alla vostra attenzione l’importanza di includere
nella pianificazione nazionale per il programma Next-GenerationEU una progettazione che possa,
al più presto, ridurre l’impatto inquinante di questo settore nelle città di porto e, in generale,
l’impatto climatico dei trasporti marittimi.
In particolare, vi chiediamo di prevedere:
1. il completamento dell’elettrificazione, nei porti di tutto il territorio nazionale, delle
banchine dedicate allo stazionamento di navi che necessitano di tenere il sistema elettrico
in funzione durante la sosta in porto;
2. la progressiva elettrificazione delle tratte brevi operative nel nostro paese le cui distanze
consentirebbero di essere coperte con navi a batterie; in questo senso assume una
importanza cruciale l’introduzione al più presto del trasporto elettrico via mare, a zero
emissioni, nella città di Venezia, sia quanto al trasporto persone (vaporetti) che a quello
delle merci;
3. la spinta e il sostegno all’adozione – da parte degli operatori del settore – di sistemi di
propulsione a vela e rotori, all’utilizzo di carburanti a bassissimo tenore di zolfo
installando filtri e sistemi di abbattimento degli ossidi di azoto . A questo riguardo si
richiama il modello norvegese del NOx Fund che, sotto la spinta del Governo e con il diretto
coinvolgimento e la contribuzione degli operatori stessi, ha ripulito le emissioni dai camini di
oltre 600 navi di compagnie di navigazione norvegesi;
4. la realizzazione di stazioni di monitoraggio degli inquinanti atmosferici nelle aree
portuali nonché nelle posizioni urbane più adatte a descrivere i livelli più elevati di
esposizione della cittadinanza alle emissioni;
5. l’attivazione nei porti di sistemi di monitoraggio delle emissioni delle navi in ingresso,
uscita e stazionamento nei porti, mediante droni che le sorvolino raccogliendo dati
provenienti dai camini delle stesse;
6. l’ aggiornamento degli inventari delle emissioni delle città portuali e, ove non già
esistenti, la realizzazione di mappature modellistiche della diffusione delle emissioni
provenienti dal traffico marittimo;
7. l’adozione di mezzi da cantiere e sistemi di logistica a basse emissioni per il trasporto
di materiali, alimenti e persone, e creazione di collegamenti alle aree portuali possibilmente
su rotaia o comunque alternativi al sistema viario stradale.
Ultimo, ma non meno importante, lo sviluppo e/o la riqualificazione delle aree portuali devono ,
in ogni caso, essere sostenibili e coerenti al livello di ambizione ambientale del Green Deal
europeo.
Per questo motivo riteniamo importante che tutti i progetti oggi già pendenti o riproposti
riguardanti le aree portuali siano sottoposti a valutazioni e/o rivalutazioni che accertino la
loro compatibilità con l’urgenza della crisi climatica che oggi ci troviamo ad affrontare e che
ne verifichino la coerenza con la situazione creatasi a causa della pandemia Covid-19.
In particolare segnaliamo, solo per citare qualche esempio, che la creazione di nuove banchine
all’interno delle aree urbane potrebbe non essere coerente con la necessità di ridurre le emissioni
nelle stesse aree, la protezione della popolazione residente nei porti e la riconversione ecologica
delle città. Si pensi, al riguardo, che Oslo intende chiudere tre delle quattro banchine oggi operanti
per le crociere e che Bergen potrebbe, a breve, chiudere tutte le banchine di attracco delle crociere
che verrebbero spostate fuori dalla città.
I fondi che il nostro paese riceverà grazie allo strumento Next Generation EU, devono traghettare
l’Italia verso una nuova dimensione ecologica ed essere dedicati in via assolutamente prioritaria
alle generazioni future, contribuendo a ridurre al massimo l’impronta climatica del paese e ad
alleviare l’impatto della crisi ecologica che li colpirà.
Sarebbe estremamente grave impiegare i fondi messi a disposizione dall’Europa, che verranno
ripagati anche con le tasse delle nuove generazioni, in azioni che non abbiano una forte
declinazione ambientale. Questo governo faccia sì che la nostra eredità per le prossime
generazioni sia la costruzione di nuove e solide fondamenta per lo sviluppo sostenibile e la
transizione ambientale ed energetica di cui abbiamo urgente bisogno.
Mostriamo all’Europa di avere un piano ambizioso per i porti e la nostra industria navale e
rendiamo l’Italia un leader nel settore, modernizzando le sue infrastrutture.
Con fiducia, inviamo distinti saluti.
Cittadini per l’Aria onlus – Anna Gerometta
Comitato Tutela Ambientale Genova – Giovanni Coiana
Italia Nostra Ancona – Maurizio Sebastiani
Comitato Tutela Ambientale Genova CENTRO-OVEST e Ecoistituto Reggio Emilia e Genova –
Enzo Tortello
Associazione AmbienteVenezia e Comitato NOGrandiNavi – Luciano Mazzolin
Italia Nostra Onlus – Sezione Genova – Vincenzo Lagomarsino
We are here Venice – Jane da Mosto
Savona Porto Elettrico – Antonella Fabri e Angelo Zoia
hub.MAT – Labo ra torio per la Mobilità, l’Ambiente ed il Territorio APS – Olbia – Roberta Calcina
Save Your Globe APS – Rosario Previtera
Comitato NOFumi-Ancona – Cristiana Paoletti
Coordinamento Livorno Porto Pulito – Gioia Bini
Comitato Vivibilità Cittadina – Napoli – Gennaro Esposito
Associazione Ambientalista Eugenio Rosmann – Monfalcone- Claudio Siniscalchi
Forum Ambientalista – Civitavecchia – Simona Ricotti