L’aria pulita è non solo un diritto essenziale, ma anche fondamentale per la salute dell’uomo e per l’ambiente.
La normativa europea prevede che gli inquinanti nell’aria che respiriamo non possano superare certi limiti- Limiti che sono frutto di un compromesso politico raggiunto oltre 15 anni orsono e che l’Unione Europea si è impegnata a modificare avvicinandoli il più possibile a quelli – molto più bassi – prescritti dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a tutela della salute umana.
In numerosi Paesi Europei, primo fra tutti l’Italia che ha già subito tre condanne da parte della Corte di Giustizia Europea, persino i limiti oggi vigenti sono violati e il diritto all’aria pulita, di conseguenza, leso.
Il particolato atmosferico, pm 10 e pm 2.5, il biossido di azoto (NO2), vengono inalati e penetrano in profondità nel nostro sistema respiratorio fino a raggiungere il sistema circolatorio e, a volte, anche il cervello attraverso il nervo olfattivo.
Studi recenti evidenziano non solo il danno che gli inquinanti possono produrre sugli organi dei bambini in via di formazione, come i polmoni e il cuore, ma altresì come l’esposizione all’inquinamento atmosferico possa essere associata a una riduzione dello sviluppo cognitivo nei bambini, ad alterazioni nello sviluppo del cervello oltre che all’incremento di malattie mentali nei giovani come ansia e depressione.
L’inquinamento mette a maggior rischio i bambini, perchè i loro organi sono in via di sviluppo, e le donne in gravidanza, in quanto l’esposizione durante la gravidenza può interferire nello sviluppo del feto.
Non è solamente prioritario difendere il nostro diritto ad avere aria pulita, ma è anche fondamentale per proteggere la salute dei nostri figli.
La Commissione Europea può chiedere la condanna degli Stati – alla cui cura è affidata l’aria – perché siano rispettati i limiti di legge nel tempo più breve possibile. La tutela giurisdizionale è uno strumento prezioso che, come associazione, stiamo da tempo utilizzando in difesa della qualità dell’aria in Italia.
Invitiamo ciascuno a fare la propria parte, ma anche a partecipare ad alcune piccole azioni che sensibilizzino le istituzioni su questo argomento.