Project Description
Sdraiati sul ponte di una nave da crociera a respirare smog!
Sul ponte passeggeri di una nave da crociera sono state effettuate misurazioni che hanno svelato livelli molto elevati di particelle documentando concentrazioni fino a 200 volte superiori ai livelli di fondo naturali. Le misurazioni sono state effettuate da una squadra di una TV francese che lavora per il famoso show televisivo “Thalassa”, trasmesso da France 3 lo scorso Venerdì 20 Gennaio. La maggiore associazione ambientalista tedesca NABU (Sindacato per la Natura e la biodiversità) e Cittadini per l’Aria – che in Italia collaborano al progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo”, trovano conferma delle passate denunce sulle criticità derivanti dai gas di scarico delle navi da crociera.
Video reportage “thalassa” (link presenti nel testo)
– dal minuto 35 a minuto 54.33 le misurazioni a bordo
– dal minuto 26.25 le emissioni nei porti e l’impatto su salute e ambiente: misurazioni NABU a Marsiglia
Si tratta dell’ultima di una serie di misurazioni che segue le tante che anche NABU ha condotto negli ultimi mesi in molte città portuali – dove i cittadini sono particolarmente esposti a causa della vicinanza dei porti alle zone residenziali urbane. Come noto infatti, le emissioni inquinanti non solo danneggiano gravemente l’ambiente, ma soprattutto la salute umana. In Italia misurazioni sono state effettuate vicino ai terminal delle navi da crociera a Genova e Venezia. Nel reportage di France3 è documentata la rilevazione delle emissioni nel porto di Marsiglia.
“Gli armatori espongono i loro passeggeri a elevate dosi di inquinanti dannosi per la salute mentre promettono vacanze, mare e aria puliti e rigeneranti– ha detto Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria – In realtà, come risulta dalle misurazioni effettuate, chi sta sul ponte di una nave da crociera a prendere il sole è esposto a concentrazioni di particelle superiori anche di 200 volte i valori che si misurerebbero in assenza della nave”.
Nonostante questi dati sconvolgenti i principali attori del settore delle crociere si rifiutano di passare a carburanti più puliti e installare sistemi di depurazione dei gas di scarico come accade per i motori terrestri.
“Tali misure potrebbero ridurre l’inquinamento massiccio da navi da crociera immediatamente e quindi limitare l’impatto per l’uomo, l’ambiente e il clima in modo significativo – continua Gerometta – Interpretiamo questo comportamento come una forma di speculazione irresponsabile resa possibile dalla generale ignoranza del problema”.
NABU ha richiamato anche l’evidenza scientifica sui danni ai polmoni a cui possono essere soggette in particolare le persone che già soffrono di malattie respiratorie come l’asma se esposte a simili livelli di particolato e le istituzioni mediche che raccomandano di stare lontano da alcune parti del ponte di una nave da crociera per evitare di inalare gas di scarico che potrebbero innescare riacutizzazioni. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha di recente classificato gli scarichi dei motori diesel come sostanza cancerogena, allo stesso livello di rischio come l’amianto. Quando si brucia olio combustibile pesante o diesel marino – ciò di cui si alimentano le navi – accanto al particolato vengono emesse altre sostanze dannose come la fuliggine, il biossido di azoto e metalli pesanti.
Il responsabile della politica dei trasporti NABU Daniel Rieger ha detto: “Non siamo stati sorpresi quando abbiamo visto questi nuovi numeri. E’ noto da anni che i gas di scarico delle navi contengono elevate quantità di inquinanti atmosferici tossici poiché utilizzano i carburanti più sporchi disponibili sul mercato, senza dotarsi di eventuali sistemi di filtraggio. Finora siamo stati solo in grado di documentare l’inquinamento atmosferico delle navi a terra, vicino ai terminal crociere per esempio, ma né a noi né ad altri soggetti indipendenti era stato permesso di farlo sulle navi al fine di verificare l’inquinamento lì. Forse perché gli armatori si aspettavano questi esiti drammatici? Sarebbe molto grave se si scoprisse che l’industria delle crociere guarda deliberatamente altrove pur essendo a conoscenza del problema”.
Si potrebbe supporre che i risultati delle misurazioni non siano un caso isolato, molto probabilmente infatti rappresentano la realtà a bordo della maggior parte delle navi da crociera della flotta corrente. Questa misurazione dovrebbe essere considerata come una prova di inadeguatezza e stimolare ulteriori verifiche nel settore delle crociere, verifiche di cui siamo in attesa da lungo tempo.
I soli annunci pubblici sono stati sin qui di gran lunga insufficienti: ad esempio AIDA Cruises, leader del mercato tedesco promette di fare il retrofit di tutta la sua flotta con filtri antiparticolato dal 2014, ma ancora non vi è alcuna prova di un solo sistema installato.
Tabella 1: I risultati delle misurazioni a bordo di una nave da crociera
Tabella 2: comparazione dei livelli con altre situazioni (aria pulita e traffico urbano)
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