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È probabile che non molti dei 25 milioni di persone che si godono ogni anno la brezza del mare su una nave da crociera pensino agli inquinanti atmosferici emessi dalle navi. Una nave da crociera – che si sposta usando olio combustibile pesante – produce circa lo stesso volume di inquinanti atmosferici (compresi i gas ad effetto serra, di zolfo, ossidi di azoto e particolato) di 5 milioni di auto che percorrono la stessa distanza.
La stima è dell’associazione ambientalista Nabu con cui Cittadini per l’Aria collabora in Italia nell’ambito del progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo”. “REDUCING AIR POLLUTION FROM SHIPS IN THE MEDITERRANEAN SEA” è la conferenza internazionale in programma Martedì 28 marzo 2017, dalle 10 alle 17, presso il CENTRO CONGRESSI FRENTANI, Via dei Frentani 4, Roma.
L’iscrizione è gratuita, per registrarsi è sufficiente scrivere a [email protected]
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Il Guardian pubblica un articolo che costituisce una ottima sintesi del problema e delle possibili soluzioni. L’abbiamo tradotto.
“Gli standard per il settore dei trasporti marittimi sono davvero bassi rispetto a quello che accade nel trasporto su strada”, dice Dietmar Oeliger, responsabile della politica ambientale a Nabu. “Per molto tempo, i politici hanno contribuito a questo risultato. Le persone non si preoccupano delle emissioni in mare aperto”.
“La maggior parte dei paesi delega le proprie responsabilità per regolamentare il settore all’Organizzazione marittima internazionale (IMO), dice Tristan Smith, esperto di trasporti e cambiamento climatico presso l’University College di Londra. Aggiunge che “molti paesi più piccoli non hanno le risorse per regolamentare il settore mentre alcuni scelgono di non limitare le emissioni – dopo tutto l’industria delle navi rappresenta un vantaggio per le economie locali, portando turisti e creando posti di lavoro”.
INQUINAMENTO DELL’ARIA
La nuova legislazione IMO che entrerà in vigore nel 2020, richiederà alle navi da crociera di ridurre le loro emissioni di zolfo dal 3,5% allo 0,5%. Al fine di rispettare il limite, diverse compagnie di crociera hanno installato sulle loro navi la tecnologia di lavaggio dei fumi, che usa l’acqua di mare per lavare gli scarichi. Anche se questo riduce lo zolfo nell’aria, lo fa finire poi in acqua. “Si risolve un problema ma se ne crea un altro” – dice Oeliger “Una alternativa migliore sarebbe quella di installare la tecnologia di riduzione delle emissioni, come nei veicoli stradali, e passare dall’olio combustibile pesante al diesel marino o stradale più pulito o al gas naturale liquefatto (GNL)” dice Oeliger.
Diverse aziende hanno già investito nell’alimentazione delle navi con GNL. Royal Caribbean Cruises introdurrà la sua prima flotta di navi metaniere nel 2022 e sta investendo nella tecnologia delle celle a combustibile, che trasforma le sostanze chimiche in energia elettrica. Il Gruppo Carnival, che possiede Aida e le linee di P & O, ha a sua volta aumentato i suoi investimenti in GNL.
Ma anche il GNL non è senza problemi. Smith spiega che il GNL è un combustibile ad alto tenore di carbonio, che opera solo una riduzione di CO2 marginale per le navi. “In un mondo decarbonizzato, non c’è posto per il GNL che può essere considerato al più come combustibile di transizione marina a breve termine, da sostituirsi appena possibile da veri combustibili a basse emissioni di carbonio”, ha detto.
IBRIDO E EOLICO
Fonti alternative di energia quali le energie rinnovabili e i biocarburanti, così come le navi alimentate a batteria, potrebbero essere una soluzione migliore e alcune aziende hanno iniziato a esplorare queste vie. La compagnia di crociera Hurtigruten ha ordinato un paio di navi con motori ibridi che utilizzeranno un sistema di batterie per alimentarli. Anche Color Line ha annunciato i piani per una batteria ibrida plug-in.
I Porti di Los Angeles, San Francisco e San Diego permettono alle navi di alimentarsi alla presa di corrente quando ormeggiate, consentendo la riduzione dell’inquinamento atmosferico per i residenti, anche se la mancanza di una presa standard internazionale e gli alti costi di infrastruttura presentano una barriera per un utilizzo di massa.
Nel frattempo la compagnia di crociere finlandese Viking Line sta esplorando l’energia eolica, dopo aver collaborato con la società di energia Norsepower per installare un sistema di rotore a vela su una nave alimentata a GNL, contribuendo a ridurre le emissioni. Oltre a ridurre il consumo di carburante e le emissioni, Fabian Lundgren, responsabile del progetto e sovrintendente marino di Viking Line, ritiene che l’investimento darà alla società un vantaggio competitivo.
“Nel nord Europa, tutti pensano all’ambiente, quindi questa sarà anche una buona spinta per il nostro marketing. Penso che la gente sceglierà noi anche a causa delle vele del rotore” dice. Ma il costo di investimento in tecnologie verdi è alto per le compagnie di navigazione, aggiunge Lundgren, e se le aziende sono costrette a muoversi troppo velocemente per soddisfare la normativa, “si può uccidere il settore delle crociere”.
CHI PRENDERÀ L’INIZIATIVA?
Con i prezzi del petrolio bassi e la concorrenza feroce del mercato, gli attivisti avvertono che gli sforzi ambientali delle compagnie di crociera sono troppo limitati. Marcie Keever, direttore Oceano e Navi di Friends of the Earth, avverte che, nonostante gli impegni di sostenibilità delle aziende, il “cattivo comportamento” si verifica ancora.
Nel mese di dicembre 2016, per esempio, Princess Cruises è stata multata con una sanzione record di $40 milioni dopo che è stato giudicato colpevole di aver scaricato illegalmente e di nascosto olio usato contaminato.
Allo stesso modo Aida, la linea di crociera Carnival, che si posiziona come una società ambientalmente sensibile, è stata criticata da Nabu, nonostante l’ONG le abbia attribuito il primo posto nella sua classifica annuale delle navi da crociera.
Vi è una grande opportunità per le compagnie di crociera per migliorare le loro politiche ambientali e introdurre una tecnologia più pulita, dice Oeliger.
Frenare l’inquinamento non è solo un problema ambientale, ma interessa direttamente il benessere dei passeggeri, aggiunge. “Le compagnie di crociera non spediscono contenitori, trasportano passeggeri e sono responsabili per la loro salute”. Come ha ben dimostrato la TV francese France3 con questa trasmissione dedicata alle crociere.