Nonostante l’Italia abbia il più alto numero di Zone a Traffico Limitato (ZTL) in Europa (172) un nuovo rapporto della rete Clean Cities evidenzia come queste siano mediamente disorganizzate, rendendone difficile l’implementazione e l’interazione con il pubblico.
Le aree a traffico limitato, evidenzia il rapporto, rappresentano uno strumento fondamentale per migliorare la qualità dell’aria, favorire la mobilità attiva, e restituire alle città una buona qualità di vita, proteggendo la salute dei cittadini sia dagli inquinanti atmosferici che derivano dal traffico, che in termini di sicurezza.
Per aiutare gli amministratori e i cittadini a individuare quali siano le caratteristiche vincenti per l’implementazione delle ZTL, per migliorare l’aria contribuendo al clima e alla vivibilità delle nostre città, Clean Cities ha predisposto un’ulteriore guida che illustra le 7 caratteristiche che possono contribuire a rendere le aree a traffico limitato davvero vincenti.
Ecco qui i passaggi fondamentali per dare vita a una ZTL di successo!
- Definire gli obiettivi – Le LEZ servono innanzitutto per ridurre drasticamente le emissioni delle auto e il traffico nelle città. Tuttavia, le ZTL possono servire altresì a favorire la mobilità attiva, favorire lo spostamento modale, restituirre spazio alle persone. E’ essenziale definire e comunicare gli obiettivi della ZTL al più presto possibile. Definire l’area, i veicoli, i tempi, serve a far partecipare la cittadinanza e a costruire consenso. Un esempio virtuoso di questo è rappresentato dalla città belga Ghent che, con la sua ZTL lanciata nel 2017, è riuscita a ridisegnare la mobilità cittadina riducendo anche in modo significativo il possesso delle auto in città.
- Comunicare – Dare la notizia in anticipo e parlare ai gruppi di interesse coinvolti (residenti, lavoratori, impiegati nella logistica), comunicando i benefici che deriveranno per i cittadini dall’attivazione della ZTL, aiuta a costruire consenso sulla misura e a prevenire future controversie, creando un clima favorevole verso le norme in arrivo. Confrontarsi con i destinatari delle nuove norme favorisce la risoluzione di eventuali criticità prima che si manifestino concretamente.
- Offrire un periodo di prova iniziale e garantire poi un’implementazione efficace – Quando si introduce una nuova LEZ, è importante dare alle persone un “periodo di prova” in modo che abbiano il tempo di conoscere le nuove regole e adeguarsi. Nel caso di Bruxelles per esempio, i veicoli diesel Euro 4 sono stati banditi da inizio 2022, ma le sanzioni inizieranno a essere implementate solo verso la fine dell’anno. Al contempo una implementazione efficace è essenziale per ottenere che la ZTL spieghi davvero la sua efficacia e garantire un trattamento equo nei confronti di coloro che hanno modificato il modo di spostarsi. In Italia, troppo spesso, le esenzioni dall’applicazione delle ZTL riducono grandemente l’efficacia delle misure adottate che perdono così anche di equità.
- Attivare misure complementari – L’attivazione di misure complementari come i sistemi di tariffazione consente di disincentivare l’ingresso nelle ZTL. Anche le modifiche della viabilità che favoriscono il trasporto pubblico e la mobilità attiva rappresentano complementi chiave per garantire il successo delle ZTL.
- Monitorare – Verificare l’andamento delle ZTL per adottare le eventuali correzioni è importante per ottenbere la massima efficacia della misura pianificata. L’attivazione delle telecamere e/o di altri sistemi di sorveglianza consente in questo senso di raccogliere moltissime informazioni sugli effetti di questa misura: livelli di concentrazione degli inquinanti (prima e dopo), numero di veicoli in transito, trasgressioni e ore di maggior traffico sono un esempio di ciò che si può ottenere. Da questo punto di partenza possono nascere nuove politiche o nuovi dati che evidenzino i vantaggi delle misure esistenti, dimostrando che funzionano.
- Offrire il giusto supporto al cambiamento – Aiutare i cittadini o particolari categorie a modificare il modo di spostarsi o il mezzo con cui lo fanno può essere di grande aiuto per favorire il successo delle nuove misure. A Londra per esempio, dove la città ha da poco esteso la ZTL ad un’area che copre gran parte del territorio cittadino dalle tangenziali Nord a Sud offre un incentivo di circa 2.000,00 £ ai cittadini di basso reddito che scelgono di rottamare l’auto. Diversamente da quanto purtroppo succede in Italia, dove i contributi alla rottamazione sembrano sempre frutto di politiche industriali – agganciati all’acquisto di nuovi veicoli a motore – invece che ambientali, nelle altre città europee i contributi alla rottamazione tendono a sostenere la scelta dei cittadini verso la mobilità attiva e non motorizzata. Per quanto riguarda gli operratori commerciali la regione di Bruxelles, invece, ha di recente aggiornato i suoi contributi per consentire loro di passare all’utilizzo dei veicoli elettrici.
- La visione – Le LEZ non devono essere fine a sè stesse, ma un mezzo che consenta di proteggere in modo sempre più efficace ambiente e salute pubblica, prevedendo una serie di passaggi che puntino gradualmente, come nel caso di Amsterdam, alla creazione di aree urbane a zero emissioni entro il 2030.
Da ultimo, in Italia manca ancora, come invece esiste ormai in molti paesi europei (per esempio in Spagna e GB), una legge nazionale che, in certe condizioni, imponga l’attivazione delle ZTL e che ne determini le modalità minime di attuazione.
Considerata la criticità della situazione italiana quanto a qualità dell’aria, l’adozione di una legge quadro che definisca, a livello nazionale, i requisiti e le condizioni nelle quali é necessario per i comuni adottare le zone a traffico limitato e i minimi requisiti è urgente e necessaria per proteggere la salute pubblica, la qualità della vita nelle nostre città e il passaggio alla vera rigenerazione ambientale delle nostre città.