Nel terzo anniversario del Dieselgate, la performance di Martin Nothhelfer invita a considerare i danni dell’inquinamento sulla salute e a ripensare la mobilità
Per qualche ora, durante la mattinata del 17 settembre, la qualità dell’aria a Milano è diventata visibile a occhio nudo. Merito dell’artista tedesco Martin Nothhelfer, che ha attraversato la città in sella alla sua altissima bicicletta, dotata di un congegno che emette bolle di sapone dove l’aria è pulita oppure fumo dove è sporca. Quando indossa il suo ingombrante costume da nuvola, Nothhelfer è il Wolkenradler (“ciclista-nuvola”) di cui a luglio hanno parlato i mezzi d’informazione da tutto il mondo. Cittadini per l’aria Onlus ha voluto invitarlo a Milano perché la sua performance riassume in modo originale e incisivo due tra i temi principali del proprio impegno: la sensibilizzazione del pubblico al problema dell’inquinamento atmosferico e l’attivismo in favore della mobilità sostenibile.
Nothhelfer è partito dall’Arco della Pace, è entrato in Parco Sempione e poi è uscito vicino al traffico dalle parti di piazza Lega Lombarda. La reazione immediata della bicicletta alle variazioni nella qualità dell’aria permette di apprezzare la notevole diversità di concentrazione delle sostanze inquinanti a distanza di pochi metri: è stato sufficiente che uscisse dal parco e arrivasse sul marciapiedi di una strada trafficata, perché le bolle di sapone si trasformassero in fumo. E il fumo ci ricorda che dobbiamo spingere la politica ad adottare le soluzioni necessarie per salvaguardare la salute dei cittadini e salvare le loro stesse vite.
A Milano si stimano 600 morti all’anno – uno ogni 15 ore – per colpa del solo biossido di azoto (NO2), ed è Milano la città italiana con più morti da particolato fine (PM2,5); l’Italia ha il triste record europeo di morti per inquinamento. Queste sostanze, insieme al PM10, sono responsabili di patologie all’apparato respiratorio e cardio-circolatorio; le polveri inoltre si depositano negli organi interni, dai polmoni all’apparato digerente al cervello, e sono correlate all’insorgere di tumori.
Le città europee stanno iniziando a vietare l’ingresso delle auto diesel, ma è essenziale accelerare il più possibile il processo di trasformazione della mobilità cittadina e assicurarsi che le misure adottate limitino concretamente le emissioni inquinanti. Oltre a ridurre il traffico a motore, è fondamentale aumentare il numero e la sicurezza delle piste ciclabili e la qualità dei trasporti pubblici, per offrire ai cittadini alternative credibili allo spostamento in auto. La Settimana Europea della Mobilità, in corso fino a sabato 22 settembre, ha per tema centrale la promozione della multimodalità, cioè la possibilità di usare comodamente mezzi diversi per compiere un percorso: per esempio, dall’hinterland di Milano, poter usare la bici per arrivare fino alla stazione, poi un treno, e infine un autobus, senza che avere la bici al seguito sia un problema.
La performance milanese di Martin Nothhelfer avviene in un momento ricco di significato a livello internazionale, con l’anniversario del Dieselgate, e a livello locale, con la manifestazione Milano Bike City.
Il 18 settembre ricorre infatti il terzo anniversario del Dieselgate: da allora, è emerso che non solo le auto Volkswagen ma anche quelle delle altre case automobilistiche hanno, durante i test in laboratorio, emissioni molto inferiori a quelle su strada, in condizioni di guida realistiche. La situazione tuttavia non è migliorata granché da quando l’inganno è stato scoperto: il numero di veicoli con emissioni superiori al limite di legge è cresciuto, sulle strade europee, e le case automobilistiche continuano a trovare escamotage per aggirare i limiti imposti.
Per giunta, secondo un recente studio di Transport & Environment, il Dieselgate non ha causato solo danni all’ambiente, al clima e alla salute, ma è stato anche un salasso per il portafogli. Negli anni tra il 2000 e il 2017, la falsificazione delle emissioni inquinanti praticata dalle case automobilistiche ha costretto gli automobilisti italiani a spendere 16,4 miliardi di euro in più in gasolio.
La bici, al contrario, resta un’alternativa economica ed ecologica. Il 28 e 29 settembre, Cittadini per l’aria Onlus, in collaborazione con il Politecnico di Milano e XEarPro, contribuirà al calendario degli eventi di Milano Bike City organizzando una ciclostaffetta di rilevazione del particolato: i partecipanti percorreranno le strade della città a bordo di un tandem, insieme a un volontario, e registreranno dati geo-referenziati sulla qualità dell’aria, secondo per secondo, grazie a un contatore ottico di particelle inquinanti. È ancora possibile iscriversi, mandando una email a [email protected].
LE DICHIARAZIONI
Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria Onlus: “Per ripulire l’aria, Milano – come la gran parte delle città italiane – ha urgentemente bisogno di misure che riducano il traffico. I dati dimostrano che sulle strade abbiamo troppe auto e che anche le auto nuove emettono su strada inquinanti molte volte superiori ai limiti di legge. Chi vive a Milano paga questa situazione con la propria salute. Cittadini per l’aria si appella ai milanesi perché sostengano e chiedano il rafforzamento delle misure di riduzione del traffico e l’incremento dei percorsi ciclabili a tappe forzate. I cittadini facciano sentire la loro voglia di una città in cui non si cammina in mezzo al fumo delle auto. La bici a Milano è un’alternativa perfetta all’auto oltre che un driver economico potente per il paese. Serve darle spazio e sicurezza in tutte le nostre città.
In questi mesi in Europa si sta negoziando la nuova legislazione sui limiti CO2 dei veicoli. Auspichiamo nuove norme ambiziose negli obiettivi e nei tempi, che possano influire fortemente sulla qualità dell’aria nelle nostre città. L’Italia non deve perdere questa occasione unica per ridurre anche quegli inquinanti (PM10 e NO2) in relazione ai quali, oggi, abbiamo ben due procedure di infrazione in corso”.
Martin Nothhelfer, artista: “Dopo tutta l’attenzione positiva che avevamo suscitato nei media internazionali con la prima performance del Ciclista-Nuvola a Monaco di Baviera, sognavamo di riportarlo in strada in un posto nuovo e speriamo di continuare, magari andare a Stoccarda, Parigi, Londra, New York, o dovunque ce ne sia bisogno. La nostra installazione viaggiante aggiunge carne al fuoco del dibattito sul traffico. Da parte nostra, vogliamo che l’abitudine a usare la bicicletta diventi sempre più diffusa”.
Due link per approfondire il progetto artistico “Pretty Bloody Simple”: il sito ufficiale e l’account Instagram.
Le foto della performance di Martin Nothhelfer, realizzate da Adele Grotti, sono scaricabili dalla cartella stampa online.