L’uso degli oli combustibili pesanti (HFO) come carburante in Artico è destinato a crescere ma pone gravi rischi per l’ambiente e la salute umana
Un’iniziativa internazionale per proteggere l’Artico e la sua funzione di regolatore climatico del pianeta: vietare il carburante navale HFO (Heavy Fuel Oil) nel Mare Artico. È l’Arctic Commitment, un appello importante che sta raccogliendo ampio sostegno tra organizzazioni e personalità impegnate nella difesa dell’ambiente.
INVERTIRE LA ROTTA – L’HFO è il combustible normalmente utilizzato dalle navi. Lo scioglimento della calotta artica sta aprendo nuove vie al traffico marittimo rendendo questa regione più vulnerabile a causa del numero crescente di navi che battono le rotte artiche utilizzando questo carburante e rappresentando quindi un rischio rilevante per l’ecosistema polare. L’Organizzazione marittima internazionale (IMO) è già intervenuta nel 2011 per vietare uso e trasporto marittimo di HFO in Antartide: l’Arctic Commitment punta a introdurre gradualmente il divieto anche nell’Artico.
DOPPIO PERICOLO – La combustione degli HFO produce livelli elevati di sostanze inquinanti, che accelerano il cambiamento climatico e danneggiano la salute dell’uomo: per esempio, il particolato carbonioso (cd. black carbon), lo zolfo, gli ossidi di azoto. Inoltre, un incidente nel Mare Artico con fuoriuscita di HFO potrebbe essere un disastro ecologico: tanto a causa della viscosità e tossicità del carburante, quanto della difficoltà, se non impossibilità, di condurre operazioni di contenimento e pulizia tra i ghiacci.
UN IMPEGNO PER L’ARTICO – Dal 9 al 13 aprile 2018, l’Organizzazione Marittima Internazionale si riunirà a Londra per discutere di emissioni navali. Tra le soluzioni sul tavolo, c’è anche la messa al bando dell’HFO nel Mare Artico, proposta da Clean Arctic Alliance e Hurtigruten: un appello a cui continuano ad aderire aziende, organizzazioni non-governative, scienziati e altre figure di rilievo nella protezione dell’ambiente. Proprio pochi giorni fa, si sono uniti alla campagna anche due tra i porti principali del Nord Europa, gli scali tedeschi di Brema e Bremerhaven.
CITTADINI PER L’ARIA – Il Mare Artico può sembrare lontano, ma il tema delle emissioni navali ci tocca da vicino: come sapete, è al centro della nostra campagna Facciamo respirare il Mediterraneo. Noi Cittadini per l’aria sosteniamo l’Arctic Commitment e stiamo lavorando per coinvolgere le istituzioni italiane in questo grande impegno internazionale a difesa dell’Artide e del Pianeta. Per essere aggiornato sugli sviluppi di questa e altre iniziative, inserisci il tuo indirizzo e-mail nello spazio “Newsletter” in fondo alla pagina e clicca su “Iscriviti”!