In occasione dell’Italian Cruise Day Cittadini per l’Aria pubblica la classifica 2016 delle prestazioni ambientali delle navi da crociera stilata dalla Onlus tedesca NABU e rivolge un appello alle Capitanerie di Porto cui sono affidati i controlli delle navi nei porti italiani
L’evento. Tappa fissa per i professionisti dell’industria crocieristica nazionale l’evento è ideato da Risposte Turismo con il supporto di CLIA Europe e organizzato quest’anno in partnership con l’Autorità Portuale della Spezia e Discover La Spezia.
“Auspicando che tra le righe del programma si annidi qualche riferimento alle performance ambientali delle navi, che noi non abbiamo colto – afferma Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria – con la pubblicazione della classifica riteniamo di dare il nostro contributo alla discussione e qualche elemento di conoscenza per i cittadini, in particolare per quelli che abitano nelle città di porto.”
La classifica delle prestazioni ambientali delle navi. Da un punto di vista ambientale e sanitario nessuna delle navi da crociera europee è al momento raccomandabile. Questa l’estrema sintesi dell’analisi svolta da NABU, con un focus speciale sul più importante problema ambientale del settore: il massiccio inquinamento atmosferico dovuto alle emissioni di gas di scarico. Come avvenuto negli anni precedenti, sono stati controllati i sistemi di depurazione dei gas di scarico, il combustibile utilizzato e l’uso dell’alimentazione in banchina.
Il triste risultato. Tutte le navi stanno ancora utilizzando olio combustibile pesante. L’80% della flotta di navi che navigano in Europa non utilizza alcun sistema di depurazione dei gas di scarico o semplicemente soddisfa lo standard minimo legale, che richiede almeno un impianto di lavaggio dei fumi (scrubber) per ridurre le emissioni di zolfo. A bordo delle navi non vengono adottate misure efficaci per ridurre gli inquinanti atmosferici molto nocivi come la fuliggine, le particelle ultrafini e gli ossidi di azoto.
Gli abitanti delle aree del Mediterraneo – con le sue famose destinazioni – avrebbero grandissimi benefici in termini di salute da interventi di retrofitting delle navi. Ciò nonostante, solo 11 navi vanno oltre lo standard minimo legale per ridurre l’impatto delle loro emissioni sugli uomini e l’ambiente. La migliore performance – ma solo con notevoli tagli rispetto all’ottimo – è di AIDAprima, seguita da Hapag Lloyd “Europa 2” e le più recenti navi di TUI Cruises, “Mein Schiff 3, 4 e 5” (vedi tabella).
Crociere, ambiente e benessere: una promessa non mantenuta. Da anni le compagnie di crociera si vantano di perseguire un maggior rispetto dell’ambiente ma, a parte brillanti prodotti di Public Relation, nulla di sostanziale è stato finora messo in pratica. Si tratta di green washing, inaccettabile se rapportato al danno causato. Il settore infatti continua a ignorare i risultati sconvolgenti degli studi, ad esempio quello della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha confermato che gli scarichi delle navi sono cancerogeni e che le particelle di fuliggine, che danneggiano cuore e polmoni, vengono trasportate nell’entroterra per chiometri.
“Con le sole belle parole il problema non si risolve – sostiene Anna Gerometta – ed è particolarmente cinico che le compagnie paghino somme enormi per i servizi gastronomici a bordo delle loro navi di lusso mentre economizzano per quanto possibile nella tutela ambientale. Questa irresponsabilità viene pagata in termini di salute umana, in particolare quella dei residenti delle città portuali”.
Le soluzioni tecniche per ridurre le emissioni dei motori diesel – come filtri antiparticolato o catalizzatori di ossidi di azoto – sono disponibili e non vengono adottate solo per garantire un profitto ancora maggiore. È in ragione del profitto che il settore si è finora rifiutato di passare a carburanti più puliti e di attrezzare le navi con le tecnologie di riduzione delle emissioni.
Anche il vincitore della classifica di questo e degli scorsi anni – AIDA Cruises – non è affatto un modello. Gli impegni presi dal 2012 non sono ancora stati mantenuti e i controlli effettuati da NABU hanno dimostrato il mancato funzionamento delle tecnologie ambientali su AIDAprima, la più recente nave della flotta. Infine, CLIA – l’organizzazione che raggruppa le compagnie delle crociere – ha dichiarato che sono 23 le navi già dotate di filtro antiparticolato, senza tuttavia essere in grado di citarne neppure una.
L’appello alle Capitanerie di Porto – Nell’ambito del progetto “Facciamo respirare il Mediterraneo” – lanciato dall’Associazione lo scorso mese di Giugno – Cittadini per l’Aria ha inviato la classifica delle navi a tutte le Capitanerie di Porto italiane. “Abbiamo invitato le CdP ad applicare con rigore la Circolare 2/2016 del Ministero dell’Ambiente (RAM. 1905/2/2016) che prevede severi controlli sull’utilizzo di carburanti con tenore di zolfo non superiore all’l’1,5% (entro il mare territoriale e la Zona di Protezione Ecologica) per le navi da crociera e i traghetti,. Abbiamo chiesto inoltre di rendere accessibili, anche in quanto dati ambientali, i dati inerenti i controlli e le sanzioni comminate affinché sia visibile l’impegno delle CdP e quello, positivo o negativo, delle Compagnie. “Naturalmente – conclude Gerometta – auspichiamo di poter collaborare con le CdP e con chiunque (Autorità Portuali, Compagnie, …) desideri implementare le buone pratiche che consentono la riduzione dell’impatto del traffico navale nelle aree portuali, già adottate in Italia da alcune Capitanerie di Porto di concerto con le Autorità Portuali.
Comunicato stampa (pdf)
Appello alle Capitanerie di Porto italiane (pdf)
CLASSIFICA DELLE PRESTAZIONI AMBIENTALI DELLE NAVI
Sono classificate come riduzione significativa delle emissioni di inquinanti atmosferici le seguenti tecniche:
- AIDAprima: SCR-Sistema catalitico, Filtro fuliggine, uso di GNL nei porti per la produzione di energia
- Hapag-Lloyd Europa 2: SCR-Sistema catalitico, approvvigionamento di energia in banchina , Nessun uso di Olio combustibile pesante in acque artiche
- TUI Mein Schiff 3/4/5: SCR-Sistema catalitico, Scrubber sempre in uso anche al di fuori di Area SECA
- AIDAsol: Approvvigionamento di energia in banchina
- Costa Diadema / Fascinosa: filtro antiparticolato fuliggine
- Hapag-Lloyd Bremen / Hanseatica / Europa: nessun uso di Olio combustibile pesante in acque artiche
Criteri della classifica
Tutte le navi che operano con oli combustibili pesanti o mantengono i loro limiti di emissioni entro la soglia consentita dalla legge per mezzo di un impianto di lavaggio (scrubber) sono classificate con quattro eliche rosse. Per ogni misura ulteriore, le singole navi ricevono un numero di verdi proporzionale consentendo una migliore posizione in classifica rispetto ai concorrenti.
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