LOMBARDIA
Invia l’appello al sindaco Sala e al presidente Fontana
Caro Signor Sindaco,
ho letto i risultati e visto la mappa della campagna di scienza partecipata NO2 NO Grazie, che si è svolta dall’8 febbraio al 7 marzo 2020 monitorando il biossido di azoto (NO2) a Milano e città metropolitana. Grazie a chi ha partecipato alla campagna mi è più chiaro quanto questo inquinante sia ubiquo davanti alle nostre case, alle scuole e agli uffici.
I dati pubblicati – più bassi di quanto sarebbero stati se il lockdown non avesse inciso sul traffico – mostrano che su base mensile il 94% dei quasi 320 campionatori a Milano ha superato il limite di legge di 40 µg/m³ e addirittura il 100% ha superato la soglia di 20 µg/m³ da cui i ricercatori dell’OMS indicano si verifichi un danno alla salute. Ancora, il 42% dei punti di campionamento sono fuori legge su base annua.
I numeri parlano chiaro: vivo in una città con l’aria fuori legge e respiro ogni giorno i suoi veleni. Si stima addirittura che a Milano ogni anno 500 bambini sviluppino l’asma a causa della sola esposizione al biossido di azoto, un inquinante associato anche all’insorgenza di tumori e malattie cardiorespiratorie. Il lockdown ci ha mostrato come questo inquinante si riduca immediatamente riducendo le emissioni da trasporto, ed in particolare quelle da cui proviene maggiormente: i veicoli diesel.
Visti questi dati, mi aspetto dal Sindaco, ancora di più in questo periodo di emergenza, che adotti urgentemente politiche mirate a rispettare la legge proteggendo la salute dei suoi cittadini.
Per questo oggi Le scrivo, per chiederLe di impedire che l’autunno di Milano sia improntato ad una ripresa insostenibile e di perseguire con determinazione le misure che sappiamo possono trasformare la città:
- AREA B – riattivi subito Area B, la cui sospensione incentiva l’uso dell’auto privata, anticipandone le scadenze;
- Trasporto pubblico – lo potenzi per consentire spostamenti in sicurezza garantendo il distanziamento e realizzi al più presto gli interventi già previsti per rendere preferenziali le linee del trasporto pubblico, aumentandone l’efficienza e favorendo il più possibile le soluzioni di intermodalità cittadina e metropolitana (es. treno-bici; auto-bici; auto-metro);
- Ciclabilità X 10 – tenga fede alla Sua promessa elettorale di ottenere 1 spostamento su 5 in bici a Milano, decuplicando – per dare a noi milanesi la sicurezza necessaria – i chilometri di programmata estensione dei percorsi ciclabili (da 35 km ad almeno 350 km);
- Milano 30km/h – attivi il limite di velocità in città a 30 km/h, salvo nelle arterie di scorrimento.
Conto su di Lei perché, anche dando spazio al verde in città, protegga i miei polmoni, il mio cervello e il mio cuore nonché la libertà di movimento in città di tutti, bambini, anziani e adulti che hanno diritto a vie sicure e luoghi pubblici più vivibili.
Un’altra città è possibile. Possiamo ricrearla con la volontà di cambiamento.
Egregio Signor Presidente,
ho letto i risultati e visto la mappa della campagna di scienza partecipataNO2 NO Grazie, che si è svolta in Lombardia dall’8 febbraio al 7 marzo 2020 monitorando il biossido di azoto (NO2) dalla città metropolitana di Milano, all’Alto Milanese, fino alla provincia di Monza. Dati che confermano la grave situazione dell’aria in Lombardia, sperimentata nei mesi precedenti lo scoppio della pandemia.
I dati pubblicati – più bassi di quanto sarebbero stati se il lockdown non avesse inciso sul traffico – mostrano comunque che su base mensile l’80% dei circa 700 campionatori in Lombardia supera il limite di legge di 40 µg/m³ del biossido di azoto e addirittura il 99% supera la soglia di 20 µg/m³ da cui i ricercatori dell’OMS indicano si verifichi un danno alla salute. Ancora, il 26% dei punti di campionamento nella Regione e il 42% a Milano è fuorilegge anche su base annua.
I numeri parlano chiaro: l’aria della mia Regione è fuori legge e io respiro i suoi veleni.
Secondo una stima scientifica ogni anno a Milano 500 bambini – e in Lombardia quindi sono ben di più – sviluppano l’asma a causa della sola esposizione al biossido di azoto, un inquinante associato anche all’insorgenza di tumori e malattie cardiorespiratorie. Eppure il lockdown ci ha mostrato come questo inquinante si riduca immediatamente riducendo le emissioni da trasporto, ed in particolare quelle da cui proviene maggiormente: i veicoli diesel.
Visti questi dati mi aspetto dalla Regione che eserciti, ancor di più in questo periodo di emergenza, le competenze primarie che ha in materia di aria e salute, adottando urgentemente politiche mirate a risanare l’aria e rientrare nei limiti di legge, proteggendo la salute dei suoi cittadini. La Sentenza della Corte di Giustizia pronunciata contro l’Italia lo scorso 11.11.2020 (C-644/18) ci riguarda da vicino: la Lombardia è la Regione più inquinata in Italia, la più ricca e quella che – pur tenuta a fare di più – ha fatto addirittura meno di altre. L’inquinamento in Lombardia non è la conseguenza dell’inversione termica o delle alpi ma della carenza di autorità politica.
Per questo oggi Le chiedo di adottare al più presto tutte le misure che possono migliorare la qualità dell’aria, proteggendo la salute dei cittadini lombardi anche dal rischio che la cattiva qualità dell’aria aggravi l’impatto del Covid. Fra le priorità Le segnalo:
- Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA) – servono più misure e fondi per ridurre al più presto le concentrazioni degli inquinanti atmosferici;
- Ciclabilità X 100 – la Lombardia segua l’esempio delle Fiandre, che investono sugli spostamenti in bici 350 milioni di euro all’anno, per supportare lo sviluppo nelle città e aree metropolitane di reti ciclabili che trasformino la mobilità quotidiana dei lombardi;
- Mobilità urbana e interurbana per le città lombarde – potenzi il trasporto pubblico, a partire da quello su ferro e l’intermodalità, e supporti l’attivazione di zone a traffico limitato nelle città lombarde dove le concentrazioni di inquinamento sono più elevate;
- Sostenga la trasformazione di tutti i settori (trasporti, energia, agricoltura, ecc.) indirizzando cittadini e imprese alla transizione verso energie davvero rinnovabili e non inquinanti e pratiche sostenibili come l’incremento del verde, la tutela del suolo e l’abbandono dell’utilizzo dei combustibili solidi (legna e pellet).
La mia salute dipende dalle politiche che Lei adotterà per proteggere i miei polmoni, il mio cervello e il mio cuore.