“È come se morisse l’intera classe dirigente della politica milanese e romana - spiega Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria - : sindaci, assessori, consiglieri, deputati, senatori e eurodeputati”

La mappa dell’inquinamento di Milano e Roma realizzata grazie a 1.500 rilevatori installati dai cittadini: il biossido di azoto, prodotto dai diesel, causa la morte di circa 3.000 persone all’anno

Sono online le nuove mappe del biossido di azoto a Milano e Roma realizzate da Cittadini per l’aria, con i dati – strada per strada – raccolti dai cittadini tra il 4 febbraio e il 4 marzo 2023, posizionando per quattro settimane 1.500 campionatori di cui 500 installati a Roma, 650 a Milano e 350 nella città metropolitana di Milano che hanno rilevato le concentrazioni del biossido di azoto , ed elaborati da i ricercatori che collaborano con l’associazione.

Come si può vedere dai colori delle mappe le aree metropolitane di Milano e Roma rivelano chiaramente che le concentrazioni di biossido di azoto (NO2), un inquinante molto pericoloso proveniente dai veicoli diesel, derivano principalmente dalle emissioni del traffico.
A Milano sono 464.390 mila i veicoli a diesel in circolazione e a Roma sono il doppio 974.173 mila (fonte).

Le mappe del biossido di azoto di Cittadini per l’aria sono state sviluppate in modo tale da consentire a cittadini e cittadine milanesi e romani di digitare il proprio indirizzo e verificare non solo la stima delle concentrazioni su base annua per ciascun luogo, con un dettaglio di 50 mt per 50 mt, ma anche, per l’esposizione cronica al livello di inquinamento stimato, l’aumento del rischio di mortalità e di infarto per gli adulti e, sulla mappa di Milano, è prevista un’ulteriore funzionalità. C’è infatti la possibilità di cercare direttamente i nomi degli istituti scolastici per trovare i dati relativi all’incremento di incidenza di asma e di patologie respiratorie nei bambini e nelle bambine

I dati raccolti hanno consentito ai ricercatori del Comitato scientifico di Cittadini per l’Aria – composto in particolare da Luca Boniardi, ricercatore del Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità Università degli Studi di Milano e Federica Nobile, statistica consulente per l’associazione – di creare, grazie ad un modello  Intelligenza Artificiale, una mappa che stima la concentrazione media annua in ogni punto della città di Milano e una per Roma. Con questo sistema di machine learning, a partire dai dati raccolti da centinaia di cittadini/e, era stata stimata per il 2020 una mortalità annua causata dall’esposizione cronica al biossido di azoto di 1700 persone a Roma e 1500 a Milano, dato, quest’ultimo, di poco superiore a quello definito nel recente studio dell’Agenzia per la Tutela della Salute di Milano che ne indica 1300, per un totale, dunque, di circa 3.000 persone decedute.

“Questi numeri possono sembrare astratti, ma non lo sono – spiega Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria – : basta chiederlo a Sadiq Khan, il sindaco di Londra, che proprio a partire dalla sua malattia, una grave forma d’asma causata dell’inquinamento, ha deciso di attuare nella capitale inglese una vera rivoluzione ambientale, senza precedenti nel mondo. Facciamo uno sforzo di immaginazione, proviamo a pensare che nel 2024 a Milano 1.300 persone che conosciamo bene muoiano per problemi respiratori o di cuore: il sindaco Giuseppe Sala e la giunta del Comune di Milano (13 persone), il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e la sua giunta (17 persone), i consiglieri dei singoli municipi milanesi (279 persone), i consiglieri comunali (48 persone) e i consiglieri regionali (80 persone), i consiglieri della Città metropolitana (24 persone) i senatori, i deputati e gli eurodeputati eletti in Lombardia (96 persone), i sindaci dell’area metropolitana (582 persone), i sindaci della provincia di Lecco (84 persone), i sindaci della provincia di Como (146 persone). Lo stesso discorso vale per Roma. Immaginiamo che 1.700 persone muoiano nel 2024: il sindaco Roberto Gualtieri e la giunta capitolina (13 persone), il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e la sua giunta (11 persone), i consiglieri municipali (465 persone), tutti i sindaci della città metropolitana (121 persone), i sindaci di tutti gli altri Comuni laziali (247 persone), i consiglieri dell’area metropolitana (31 persone), i consiglieri comunali (48 persone), i consiglieri regionali (51 persone), i senatori e deputati eletti in Lazio (55 persone), gli eurodeputati (15 persone), i dirigenti del Ministero dell’Ambiente (583 persone) e i dipendenti dell’assessorato alla mobilità del Comune di Roma (206 persone)”.

Viviamo in città in cui quotidianamente vengono superati i livelli di inquinamento del biossido di azoto considerati pericolosi dall’Organizzazione Mondiale della Salute (10 µg/m3) e spesso anche il limite di legge (40 µg/m³) che è di quattro volte superiore a quest’ultimo. In Italia, i bambini e le bambine nelle nostre città crescono respirando aria inquinata, da decenni le amministrazioni regionali e comunali non implementano vere politiche dedicate a diminuire in maniera significativa  i livelli degli inquinanti. A Milano 200 mila ragazzi/e, dalla scuola primaria alle superiori, respirano aria tossica che – secondo la letteratura scientifica – è nociva per il loro sviluppo. Inoltre, oltre la metà di essi/e, quasi 110.000, frequentano quotidianamente scuole, situate in vie dove le concentrazioni di inquinanti sono fuori legge, cioè superiori a 40 µg/m³ di NO2.

Per bambini/e, secondo una letteratura scientifica ormai consolidata, anche l’esposizione a breve termine porta stati infiammatori patologici delle vie aeree, ricoveri, crisi e insorgenza di asma e bronchioliti oltre che impatti neurologici che possono determinare una alterazione delle funzioni cognitive.

MILANO
Le aree più inquinate sono quelle con le strade ad alto scorrimento (circonvallazioni, arterie in ingresso e in uscita verso il centro, tangenziali) e caratterizzate da più elevata densità di rete viabilistica e abitativa (centro urbano). Al contrario, le zone meno esposte agli inquinanti sono quelle che godono della presenza di grandi parchi, come il parco Sempione, il Bosco in città, il parco Agricolo Sud e il parco Nord. Tutte le oltre mille scuole nel territorio del Comune di Milano  – fra asili nido, scuole materne, scuole elementari, medie primarie e secondarie, pubbliche e paritarie –  sono esposte a concentrazioni di biossido di azoto (NO2) che superano la soglia di 10 µg/m³ di NO2 indicata dalle linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale per la Salute. Oltre la metà di queste, sono collocate in aree la cui esposizione supera addirittura il limite di legge di 40 µg/m³ di NO2, un limite di quattro volte superiore a quello indicato dall’OMS (10 µg/m³) a protezione della salute umana. Anche le scuole con valori al di sotto del limite di legge, circa il 45% del totale, sono esposte, tuttavia, a concentrazioni di poco inferiori al limite di legge.  

I quartieri più inquinati
I ricercatori che hanno sviluppato la mappatura sono riusciti a stabilire, per ciascun quartiere di Milano e di Roma, i livelli di concentrazione dell’esposizione media della popolazione al biossido di azoto (NO2). Quelli più  inquinati a Milano: Porta Garibaldi – Porta Nuova: 38.2 µg/m3; Buenos Aires – Porta Venezia – corso Monforte: 38 µg/m3; Isola: 37.7 µg/m3; Maciachini – Maggiolina: 37 µg/m3; XXXIII Marzo: 36.9 µg/m3; Loreto – Casoretto – Nolo: 36.8 µg/m3; Brera: 36.5 µg/m3.

Scuole: le più inquinate
A Milano le concentrazioni misurate davanti alle scuole descrivono anche il possibile impatto dell’esposizione cronica alla cattiva qualità dell’aria sui bambini. Livelli di biossido di azoto pari a 48 µg/m3, per esempio, indicano che il rischio di asma nei bambini e nei ragazzi aumenta del 36% e quello di infezioni respiratorie acute del 27%

Eppure togliere il traffico serve anche a distanze ravvicinate.

Le sei strade a elevato scorrimento di automobili, tra le più inquinate di Milano, dove ci sono scuole:

  •  le concentrazioni di 48 µg/m3 di NO2  stimate in viale Brianza scendone a 35 µg/m3 nella adiacente via Beroldo, dove c’è l’Istituto Comprensivo Ciresola, dove da un anno c’è una strada scolastica, ossia liberata dalle auto 24 ore su 24;
  •  da via Porpora dove si stimano 47 µg/m3 di NO2, le concentrazioni scendono a 39 µg/m3 nell’adiacente via Sacchini dove, pure c’è una strada scolastica per la presenza dell’Istituto Comprensivo Quintino di Vona – Tito Speri
  • in viale Bodio, dove si trova la scuola primaria Giacomo Leopardi, e in viale Corsica, dove c’è la scuola Regina Mundi, la media di 45 µg/m3 di NO2 stima un aumento del rischio di asma nei bambini e giovani del 48% e di infezioni respiratorie acute nei bambini del 36%; 
  • in viale Giovanni da Cermenate, dove c’è l’Istituto Madre Annunciata Cocchetti, la media di esposizione è 44 µg/m3 di NO2;
  • in piazzale Brescia, nella adiacente via Dolci c’è la scuola primaria Cadorna ove si misurano  35 µg/m3 di NO2 con un rischio di asma nei bambini e giovani del 36% e di infezioni respiratorie acute nei bambini del 27%.Strade commerciali: livelli molto alti di inquinamentoTra le vie dello shopping milanese la più inquinata è corso Buenos Aires con un’esposizione media di 44 µg/m3 di NO2, a seguire ci sono corso Magenta e corso Vercelli con 43 µg/m3, corso Venezia con 41 µg/m3, via Torino e via Montenapoleone con 36 µg/m3.

Nei parchi i livelli più bassi
Le zone meno inquinate di Milano, ovviamente, sono quelle immerse nel verde, ma va sottolineato che anche il valore più basso di NO2, quello di Ronchetto delle Rane, supera di ben due volte i livelli fissati dall’OMS: 25.3 µg/m3. Le aree meno inquinate sono quelle immerse nel Parco Agricolo Sud: di nuovo Ronchetto delle Rane, il Parco delle Abbazie (25.9 µg/m3), il Parco dei Navigli (26.3 µg/m3), il parco della Vettabbia a Chiaravalle (24 µg/m3); oppure ai confini nord della città, come il parco di Trenno (28.2 µg/m3) e il parco Nord (28 µg/m3).
Per quanto riguarda i parchi che si trovano all’interno di aree densamente trafficate ed edificate i livelli degli inquinanti restano molto alti, tanto che il rischio di mortalità passa mediamente – fra le strade circostanti e l’interno del parco – dal 16% al 12% e quello di infarto dal 12% al 9%. Analizziamo alcuni casi. In viale Toscana, di fronte al parco Ravizza le concentrazioni medie stimate sono pari a 43 µg/m3 di NO2, mentre all’interno dell’area verde i livelli scendono a 32 µg/m3 di NO2. In viale Jenner sono di 41 µg/m3 di NO2, mentre all’interno del parco Savarino scendono a 32 µg/m3, anche in questo caso, quindi, il rischio di mortalità derivante dall’esposizione cronica passa dal 16% al 12% e quello di infarto dal 12% al 9%. In via Francesco Sforza i livelli di 40 µg/m3 di NO2, diventano 31 µg/m3 all’interno dei giardini della Guastalla.

ROMA
Municipi più inquinati
I ricercatori che hanno sviluppato la mappatura sono riusciti a stabilire, anche per i municipi romani, i livelli di concentrazione dell’esposizione media della popolazione. Quelli più alti si riscontrano  nel Municipio I, con un’esposizione media di 34.6 µg/m3 di NO2, a seguire il Municipio II con 32.8 µg/m3, il Municipio V con 31µg/m3, il Municipio VII con 28.2 µg/m3. Nei Municipi III-VI-VIII-IX-X-XI-XII la stima dei livelli di NO2 è più bassa, tra i 21.7 e i 23.4 µg/m3.

Strade commerciali: livelli molto alti di inquinamento
Viale Libia è la via dello shopping romano più inquinata: la concentrazione stimata  è di 42 µg/m3 di NO2, a seguire c’è viale Marconi con 41 µg/m3, via Appia Nuova con 38 µg/m3, viale Europa e via Cola di Rienzo con 37 µg/m3, via del Corso con 34 µg/m3 e via Condotti con 32 µg/m3.

Scuole: le più inquinate
Le quattro scuole esposte a concentrazioni di NO2 più elevate: 

-in via Tullio Levi Civita 20, dove c’è il nido Piccolo Girasole la media stimata è  di 43 µg/m3 di NO2. Per un adulto l’esposizione cronica a questa concentrazione  comporta un aumento del rischio di mortalità del 16% e di infarto del 12%; 

-in via dei Sardi 35, dove si trova la scuola primaria Aurelio Saffi, le concentrazioni stimate sono di 40 µg/m3 di NO2;

-in viale adriatico 140, dove si trova l’Istituto Comprensivo Montessori, i livelli medi annui stimati di NO2 sono di a 39 µg/m3 di NO2

-in via Cavour 258, all’indirizzo dell’IIS Leonardo da Vinci, le concentrazioni stimate sono di 38 µg/m3 di NO2

Tre strade, dove si trovano alcune scuole, sono state parzialmente liberate dal traffico automobilistico e questo ha comportato un immediato abbassamento dei livelli di biossido di azoto: per esempio, in via Nino Bixio, nella parte in cui c’è la scuola Di Donato dell’I.C. Daniele Manin, è stata realizzata una ‘strada scolastica’ e le concentrazioni stimate sono di 36 µg/m3 di NO2, mentre nella parte della via in cui il traffico è regolarmente consentito, la media di NO2 sale a 41 µg/m3

– via Col di Lana, dove si trova la scuola G. G. Belli dell’I.C. Parco della Vittoria, è stata resa ‘strada scolastica’, e la media di NO2 stimata è di 29 µg/m3 di NO2, mentre nella parte dove è ancora consentito il traffico delle auto è di 35 µg/m3 di NO2,; 

– in via Castiglioni, nella parte di strada scolastica libera dalle auto, dove c’è l’I.C. Paolo Stefanelli, le concentrazioni stimate sono di 29 µg/m3 di NO2, mentre salgono a 33 µg/m3 nella parte in cui circolano i veicoli regolarmente. Qui, il rischio di mortalità cresce per gli adulti esposti cronicamente a queste concentrazioni dall’8% al 12% e quello di infarto dal 6% al 9%.

Nei parchi i livelli più bassi
A Villa Borghese la stima delle concentrazioni è pari a 25 µg/m3 di NO2, mentre in corso Italia, appena fuori dal parco, sale a 43 µg/m3, con un raddoppio del rischio di mortalità dall’8 al 16% e di infarto dal 6 al 12%. Stessa situazione al parco delle Tre Fontane al cui interno i livelli stimati di NO2 corrispondono a  24 µg/m3 , mentre fuori, in via Benedetto Croce, sono di 40 µg/m3. A Villa Pamphili si raggiungono i 23 µg/m3 di NO2, che però diventano quasi il doppio fuori dal parco, in viale Ada Gobetti, arrivando a 42 µg/m3 di NO2. Al parco della Caffarella la stima dell’inquinante è più bassa, pari a 18 µg/m3 di NO2, ma, anche in questo caso, all’esterno dell’area verde, in via Cilicia, il livello sale a più del doppio: 39 µg/m3 di NO2, con un conseguente aumento del rischio di mortalità dal 4 al 12% e di infarto dal 3 al 9%.



Condividi l'articolo
2024-06-03T17:36:50+00:00 giugno 3rd, 2024|Auto, Inquinamento, News|