Non è aria
Nelle principali vie dello shopping di Milano, Roma e Napoli si registrano livelli medi mensili di biossido di azoto (NO2) molto più elevati della soglia media annua indicata a tutela della salute umana dal gruppo di studio dell’Oms, rispettivamente fino al 213%, 175% e 400% in più.
Durante lo shopping ci esponiamo a livelli di smog pericolosi per la salute? Cittadini per l’aria risponde a questa domanda anticipando una piccola parte dei dati raccolti nell’ambito del progetto di scienza partecipata NO2 NO Grazie, che ha coinvolto complessivamente quasi 1.800 cittadini. Mentre sono in preparazione le mappe con i risultati dei monitoraggi effettuati dall’8 febbraio al 7 marzo a Milano, Roma e Napoli e nelle relative aree metropolitane, l’associazione pubblica i dati delle concentrazioni di biossido di azoto rilevati grazie ai campionatori passivi posizionati dai cittadini-volontari, a circa 3 metri di altezza, nelle principali vie dello shopping delle 3 città.
I risultati dello studio
Nonostante un periodo di campionamento parzialmente interessato – soprattutto a Milano – dalle misure di lockdown, i dati del monitoraggio, calibrati sulla base delle centraline delle diverse città, hanno mostrato livelli medi mensili di NO2 elevati, con picchi preoccupanti come quello di 62.5 𝜇g/m³ registrato, per esempio, in Corso Vercelli a Milano (+56% rispetto al limite annuale UE di 40 𝜇g/m³). A Roma il punto più alto di NO2 è stato toccato in via del Corso con 55 𝜇g/m³ (+37% del limite Ue) mentre a Napoli il dato peggiore è quello di via Santa Maria di Costantinopoli: 76,7 𝜇g/m³ (quasi il 200% in più del limite Ue).
Vuoi vedere la situazione in ogni città? Clicca i link: MILANO, ROMA, NAPOLI.
Secondo i dati elaborati dai ricercatori del Comitato scientifico del progetto sulla base delle centraline delle tre città, le concentrazioni di NO2 possono essere più elevate – nell’orario dello shopping dei giorni più inquinati – fino al +59% a Milano, +117% a Roma e +20% a Napoli, peggiorando ulteriormente il rischio di danno per la salute delle persone sia per chi fa acquisti, sia per chi si trova all’interno dei negozi che si affacciano sulle vie.
Gli effetti sulla salute
Ricerche indicano che anche una breve passeggiata in una via inquinata dal traffico stradale – ai livelli misurati nelle vie dello shopping delle tre città – può peggiorare patologie pre-esistenti come la bronchite cronica, l’asma, la fibrosi polmonare, e l’enfisema. Un’elevata concentrazione di inquinanti atmosferici causa l’infiammazione delle vie aeree e, anche dopo un’esposizione breve, una riduzione della funzionalità respiratoria e l’alterazione del ritmo cardiaco. Tutto questo può risolversi – in soggetti a rischio – in ischemie e infarti in grado di causare la morte.
Dichiarazioni
“Si proteggano subito i cittadini bandendo il traffico dalle vie dove le persone trascorrono del tempo facendo compere o mangiando all’aperto: per ridurre immediatamente gli inquinanti queste strade vanno pedonalizzate o al massimo rese percorribili solo da mezzi pubblici, bici e mezzi di servizio” così Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria.
“L’auspicio è che, i dati della campagna NO2 NO Grazie possano essere utili agli amministratori per prendere decisioni basate sulle evidenze scientifiche. Il principale colpevole delle concentrazioni di biossido di azoto nelle nostre città è il traffico. Il rimedio è uno solo: lasciare a casa le auto” dichiara Carla Ancona epidemiologa ambientale del Dipartimento di Epidemiologia del SSR del Lazio.