Scopri i risultati della campagna di monitoraggio del biossido di azoto (NO2), che ha coinvolto i cittadini di Milano nel febbraio/marzo di quest’anno. Qui accanto trovi tre piccole mappe, cliccando si aprono le mappe complete. In una sono indicate le concentrazioni medie mensili di NO2 per il mese di campionamento, nell’altra le concentrazioni medie annuali, stimate tenendo conto delle condizioni meteoclimatiche dei diversi mesi dell’anno. Nella terza, trovi una stima della diffusione di questo inquinante nei punti non direttamente campionati.
Clicca sul tuo campionatore o sul punto che ti interessa
Si aprirà una scheda con i dati di concentrazione di NO2 misurati mensili, e stimati annuali. Dal colore del campionatore puoi già capire, guardando la legenda, qual è il livello di biossido di azoto registrato in quel punto. Oltre ai dati sulla concentrazione di questo inquinante, trovi stime dell’impatto sulla salute riferite ai livelli registrati.
I RISULTATI IN BREVE
Nella maggior parte dei casi, i 277 campionatori installati a Milano hanno evidenziato concentrazioni di biossido di azoto superiori ai 40 µg/m³ (microgrammi per metro cubo). In particolare, le concentrazioni superiori alla soglia dei 40 µg/m³ sono state 92% su base mensile e stimate in 55% su base annuale.
CONCENTRAZIONI FUORILEGGE
Per quanto riguarda quindi il rispetto delle normative, che fissa a 40µg/m³ il valore limite di concentrazione di NO2 da non superare come media annua per la protezione della salute della popolazione sul lungo termine, la stima è di oltre la metà dei campionatori fuorilegge, che violano cioè le normative europee sull’inquinamento dell’aria.
CHE ARIA RESPIRANO I NOSTRI FIGLI
Focus della campagna di Milano è stata la valutazione dell’esposizione di bambini e ragazzi, per questo le concentrazioni di NO2 sono state misurate davanti a 157 scuole e in 39 parchi gioco e giardini. La situazione è critica: oltre 1 scuola e parco su 2 (50% delle scuole, 56% dei parchi giochi) supera i limiti di legge per le concentrazioni annue di questo inquinante.
LA MAPPA CREATA DAGLI EPIDEMIOLOGI
Usando i dati raccolti dai cittadini, un team di epidemiologi del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regione Lazio ha predetto, utilizzando un sistema di machine learning, sulla base di parametri legati alla conformazione urbana e ai flussi di traffico, la mappa di come il biossido di azoto si diffonde a Milano anche nei punti non direttamente campionati. Sulla base di tale mappa, incrociata con l’esposizione della popolazione, ha stimato che ogni anno, a Milano, 5 persone su 100 muoiono a causa della violazione dei limiti di legge per il biossido di azoto. Questo significa che ogni anno a Milano 594 persone non morirebbero se l’aria in città rientrasse entro i limiti di legge per il biossido di azoto. La mortalità da NO2 si triplica se si considera l’impatto per le concentrazioni superiori ai 20µg/m³, perché la porzione di popolazione esposta è molto maggiore. La stima annuale è, in quel caso, di 1791 decessi aggiuntivi, ossia 14 decessi ogni 100 a Milano.
COSA DICE L’OMS
20 µg/m³ è la soglia oltre la quale l’Organizzazione mondiale della sanità rileva conseguenze sulla salute: da irritazioni delle mucose, asma e bronchiti, fino a edemi polmonari ed enfisemi. E incremento della mortalità generale.
CAUSE ED EFFETTI
Origine principale degli ossidi di azoto (tra cui NO2) nell’aria cittadina è il traffico veicolare, e nello specifico i motori diesel (causa di oltre il 90% delle emissioni veicolari di NOx): anche quelli di ultima generazione, gli Euro 6, messi su strada rispettano i limiti Ue alle emissioni in un solo caso su dieci. Gli altri nove producono ossidi di azoto in quantità fortemente superiori, dal doppio fino a 13 volte più del previsto.
COSA CHIEDIAMO
Chiediamo ai Comuni di istituire zone a basse emissioni che vietino progressivamente e eliminino definitivamente entro il 2025, i diesel. Con l’impegno di rispettare entro gennaio 2019 almeno il limite di 40 µg/m³ imposto dalla legge. E alla Regione di adottare subito un nuovo ambizioso piano della qualità dell’aria che consenta ai Sindaci di avere mezzi e supporto.
COSA RISCHIAMO, OLTRE ALLA SALUTE
Quello di Milano non è un caso eccezionale, ma è sintomatico dei motivi per cui l’Italia è stata deferita alla Corte di giustizia dell’Unione europea per violazione delle norme comunitarie contro lo smog. Gli italiani pagano due volte: come cittadini, perché respirano aria inquinata e come contribuenti, perché rischiamo una multa pesantissima.