Un nuovo e quasi definitivo passo avanti nel processo per l’adozione della nuova Direttiva della Qualità dell’Aria Ambiente in Europa è stato compiuto oggi a Strasburgo con il voto in via definitiva dell’Assemblea Plenaria del parlamento Europeo alla sua penultima seduta prima delle elezioni europee.
Un nuovo testo, che riforma in diversi punti la precedente normativa, risalente a quasi 20 anni fa, ormai unanimemente riconosciuta datata e non più al passo con l’enorme evidenza scientifica sviluppatasi in questi decenni grazie al lavoro, in continua evoluzione, di centinaia di ricercatori di tutto il mondo che hanno contribuito alla pubblicazione, nel settembre delle nuove Linee guida dell’OMS sulla qualità dell’aria.
Le nuove norme, che prendono le mosse dalla proposta formulata della Commissione Europea nell’ottobre 2022, sono frutto di una lunga e articolata negoziazione tra Commissione Parlamento e Consiglio, e includono innanzitutto una netta riduzione dei limiti per gli inquinanti dell’aria – tra cui particolato (PM10 e PM2,5), biossido di azoto (NO2), biossido di zolfo (SO2), monossido di carbonio (CO), piombo (Pb), benzene e ozono (O3) – che, se anche non ancora in linea con quelli – molto più bassi – individuati dall’evidenza scientifica, gli Stati Membri dovranno rispettare entro il 2030.
Tante buone nuove norme riguardo la predisposizione dei piani degli Stati Membri per ridurre gli inquinanti dell’aria, il loro monitoraggio e la possibilità per i cittadini di rivolgersi ai tribunali per ottenere un risarcimento qualora la loro salute sia danneggiata dall’esposizione agli inquinanti dell’aria. E, infine, un rammarico: le pressioni che hanno portato alla possibilità di rinviare fino a 10 anni il termine – fissato al 2030 – entro il quale rientrare nei nuovi limiti sono state principalmente italiane. Una decisione politica che ritarderebbe senza motivo una svolta di cui l’Italia avrebbe così bisogno, rendendo i cittadini che risiedono nell’area padana dei paria d’Europa.
“Ora – dice Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria – è importante che i governi si impegnino a fare l’ultimo passo per trasformare il testo in legge. I cittadini attendono da tanto tempo questo momento”.
Con l’adozione di questo accordo provvisorio, rimangono un paio di passi procedurali prima che la nuova Direttiva diventi legge. Il 2 ottobre 2024 il Parlamento voterà nuovamente il testo nell’ambito della c.d. procedura di rettifica per l’adozione del testo in tutte le lingue ufficiali. A quel punto, il Consiglio dovrà procedere al voto finale di tutte le versioni linguistiche ufficiali UE del testo, consentendo così alla pubblicazione del testo sulla Gazzetta ufficiale dell’UE.
Per chi volesse vedere come hanno votato i parlamentari può farlo qui. Mentre il testo adottato dal parlamento oggi si trova qui.