Ogni anno a Napoli 667 persone perdono la vita per l’esposizione a concentrazioni di biossido di azoto (NO2) oltre la soglia di 20 µg/m3 indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a tutela della salute umana. Il risultato emerge dai dati raccolti grazie all’impegno di centinaia di cittadini napoletani nel corso della campagna di scienza partecipata “NO2 No Grazie” promossa da Cittadini per l’aria onlus in collaborazione con il Comitato Vivibilità Cittadina ed elaborati dai ricercatori dell’Università Parthenope e del Dipartimento di Epidemiologia del Sistema Sanitario della Regione Lazio.
L’impatto terribile dell’inquinante sulla popolazione di Napoli risulta dall’incrocio della mappa che mostra, ad una scala spaziale di 250×250 metri, la diffusione dell’NO2 elaborata grazie ad un modello di machine learning (Land Use Random Forest – LURF) e sviluppata grazie alle centinaia di campionatori posizionati dai cittadini a febbraio 2020 – con gli open data di popolazione e mortalità del Comune. Il risultato finale è una mappa che rappresenta la diffusione dell’inquinante e, per l’effetto, l’impatto sanitario delle concentrazioni di NO2 rappresentativo di un anno-tipo per la città di Napoli.
La rappresentazione grafica della diffusione dell’NO2 evidenzia chiaramente che il traffico, e in particolare quello dei veicoli diesel ai quali sono prevalentemente riconducibili le emissioni di NO2, è la maggior causa delle concentrazioni di NO2 a Napoli. I ricercatori hanno anche elaborato la cosiddetta esposizione media della popolazione che indica che essa è – mediamente – esposta a concentrazioni pari a 32,6 µg/m3, ben più elevate dunque della soglia di sicurezza oggi indicata dall’OMS.
I dati raccolti dai cittadini sono stati rielaborati dal Comitato scientifico nella mappa che stima come il biossido di azoto colpisce la città e i suoi cittadini anche nei punti in cui le concentrazioni non sono state misurate. Il progetto di scienza partecipata “NO2 No Grazie” è stato inserito nel nuovo rapporto “Public awareness and efforts to improve air quality in Europe” dall’Agenzia Europea per l’Ambiente quale esempio virtuoso di azione della società civile per migliorare la qualità dell’aria.
Il monitoraggio dei cittadini ha impiegato, nel 2020, quasi 300 campionatori passivi nelle vie di Napoli, nella sua provincia e a Caserta. Grazie a questo sforzo, Cittadini per l’aria ha creato una mappa interattiva nella quale si può controllare via per via le misurazioni di NO2. I dati di concentrazione avevano già restituito una situazione drammatica: il 97% dei campionatori mostrava livelli di NO2 superiori al limite di 20 µg/m3 stabilito dall’OMS per la tutela della salute umana. Il dato più elevato in assoluto era stato registrato presso il tunnel della Vittoria, in pieno centro città, con 225 μg/m³.
La mappa dell’impatto sanitario dell’NO2 è un’ulteriore elaborazione della campagna di scienza partecipata svoltasi nel 2020 e permette di quantificare concretamente il danno alla salute dei cittadini. Una mappa resa fruibile grazie al contributo grafico dei Global Shapers – Milan Hub che lavora su “Dati Perbene”, progetto che supporta le organizzazioni no profit in progetti di data science e visualization.
Comitato Vivibilità Cittadina di Napoli – “Sono anni che assistiamo ad un progressivo degrado della vivibilità delle nostre città. Nasciamo a Napoli e ci siamo posti il compito di promuovere una coscienza civica ambientalista che migliori la vivibilità dei nostri quartieri e delle nostre case, sempre più invase da forme di inquinamento pervasive ed insopportabili. Contrastiamo con azioni sociali, politiche e giudiziarie ogni forma di inquinamento della città, dei cittadini e del suo patrimonio artistico, monumentale, storico e naturalistico. Ci battiamo contro l’inquinamento acustico, dell’aria, del mare e delle nostre case”.
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