Le anticipazioni del nuovo Piano per la qualità dell’Aria approvato dalla Giunta regionale preoccupano ClientEarth e Cittadini per l’Aria: “misure insufficienti per affrontare l’emergenza sanitaria che i cittadini vivono da troppi anni”
La Giunta regionale della Lombardia, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, ha approvato la delibera riguardante l’aggiornamento del Piano Regionale degli Interventi per la Qualità dell’Aria (PRIA). Per Cittadini per l’Aria e ClientEarth le misure presentate alla stampa, in attesa che la documentazione ufficiale sia resa pubblica, “sono insufficienti, inadeguate ad affrontare l’emergenza sanitaria che la Lombardia vive a causa dell’inquinamento atmosferico”.
“Rimandare al 2025 il rientro nei limiti di legge per gli inquinanti è inaccettabile, perché costringe i lombardi a respirare aria fuorilegge per altri sette anni, senza contare le spese sanitarie connesse e i costi derivanti dalle procedure di infrazione. Mancano, da un lato, il supporto alla mobilità sostenibile e alternativa, dall’altro, divieti misurati ma progressivi, specie per la circolazione di veicoli nei centri abitati. Le proposte in materia di diesel sono di gran lunga meno ambiziose dei provvedimenti presi in altre zone d’Europa con un’aria migliore di quella lombarda”, hanno dichiarato Ugo Taddei, avvocato di ClientEarth e responsabile del progetto Clean Air e Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria.
Le due associazioni ricordano che il PRIA precedente era stato approvato nel 2013 e si è rivelato incapace di contrastare il grave inquinamento atmosferico presente da anni in Lombardia. Il via alla procedura di aggiornamento da parte della Regione è arrivato solo il 3 aprile 2017, in seguito all’azione legale avviata da Cittadini per l’Aria con il supporto di ClientEarth ad inizio dello scorso anno.
“A mancare sono anche provvedimenti capaci di limitare la combustione di biomasse in pianura e indicazioni chiare sui fondi. Ultima ma non certo per importanza è la partecipazione della società civile: è mancato il dibattito sulle questioni scientifiche alla base del nuovo piano e sulla conseguente efficaci dei provvedimenti proposti. È un fatto grave”, aggiungono Taddei e Gerometta. “Una volta che il Piano sarà reso pubblico e avremo avuto modo di valutarlo nel dettaglio, non esiteremo, qualora fosse necessario, a tornare davanti al TAR per tutelare il diritto all’aria pulita dei cittadini lombardi”.
Foto: Porta Nuova, Milano – Marco Trovò, via Flickr in CC