Una nuova azione legale per il diritto all’aria pulita in Lombardia

“Il PRIA approvato dalla giunta Fontana giunge in ritardo di molti mesi senza proporre misure adeguate. Con questo Piano Aria, la Lombardia rimarrà una delle regioni più inquinate d’Europa per anni. Servono provvedimenti più forti per tutelare la salute dei cittadini”. 

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La nostra associazione ha proposto al TAR della Lombardia un nuovo ricorso contro la Regione Lombardia con richiesta di provvedimenti cautelari che le impongano di integrare al più presto con nuove e più incisive misure la pianificazione sull’aria e, in particolare, il Piano Regionale degli Interventi per la qualità dell’Aria (PRIA) di recente approvazione.

Cittadini per l’aria, di fronte a decenni di misure insufficienti e alla conseguente emergenza sanitaria causata dallo smog, chiede al tribunale amministrativo di imporre alla Regione l’adozione di misure che facciano scendere i livelli degli inquinanti entro i limiti di legge nel più breve tempo possibile, come previsto dalla Direttiva europea in materia (Direttiva 2008/50/CE). L’azione legale è sostenuta dall’organizzazione europea ClientEarth, che già aveva collaborato con la nostra associazione per il ricorso del 2017.

PER UN MODELLO DI SVILUPPO SOSTENIBILE

“E’ indispensabile smettere di presentare l’inquinamento come se le misure per ridurlo rappresentassero una perdita economica”, dichiara Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria Onlus. “In altri paesi prima di noi, si pensi per esempio alla California, partendo da situazioni analoghe, si sono ridotti i livelli degli inquinanti in maniera decisiva mentre il prodotto interno lordo aumentava in maniera esponenziale. La Svizzera ha adottato quest’anno il limite per il PM2.5 stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (10µg/m³) e i nostri politici non riescono a raccogliere determinazione e forze che ci consentano almeno di rispettare subito il limite europeo, più che doppio (25 µg/m³). I cittadini e le imprese sono pronti ad accogliere e avviare un modello di sviluppo sostenibile che accrescerà certamente la qualità della vita, ma serve l’impegno della politica”.

UN PIANO ARIA INSUFFICIENTE

Il PRIA è stato approvato dalla Regione in agosto ma, secondo la Onlus, è molto lontano dall’avere un livello di ambizione sufficiente ad affrontare i livelli di inquinamento in Lombardia con i dovuti mezzi e la necessaria determinazione. Cittadini per l’Aria giudica inadeguato l’attuale PRIA per diversi motivi. Innanzitutto, il termine entro cui la qualità dell’aria tornerebbe entro i limiti di legge: il 2025 è troppo lontano (a ben venti anni di distanza dall’entrata in vigore della normativa relativa al PM10) e i danni sanitari, ambientali ed economici di così tanti anni di inquinamento illegale sono insostenibili.

Le misure in materia di trasporto, mobilità sostenibile, combustione di biomasse, impianti industriali e agricoltura sono insufficienti. Infine, ci sono stati vizi gravi circa la partecipazione del pubblico e della società civile: è mancato il dibattito sugli scenari proposti dal nuovo piano e sulla conseguente efficacia dei provvedimenti proposti. Nella redazione del PRIA, inoltre, non è stata effettuata la Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

NEL 2017 IL PRIMO RICORSO

Il precedente PRIA, che risaliva al 2013, è stato aggiornato dalla Regione proprio in seguito a un’azione legale che Cittadini per l’Aria, insieme ad AIPI e con il supporto di ClientEarth, ha avviato oltre due anni fa. Nel dicembre 2016, infatti, le due associazioni hanno inviato una diffida alla Regione Lombardia, chiedendo l’aggiornamento del PRIA e l’adozione di misure più ambiziose. L’intimazione è rimasta purtroppo senza seguito e le associazioni non hanno avuto altra scelta se non rivolgersi al TAR.

Il 20 febbraio 2017 hanno così chiesto al giudice amministrativo di porre urgente rimedio all’inerzia del governo regionale e di ordinare l’avvio della procedura di aggiornamento del PRIA. Come già successo in passato, soltanto l’attivazione in sede giurisdizionale ha convinto le autorità pubbliche ad agire. Il 3 aprile 2017 la Giunta Regionale ha adottato la Delibera n. 6438, con cui è stato dato avvio alla procedura di aggiornamento del PRIA giunto a conclusione, in ritardo di molti mesi, nell’agosto di quest’anno.

L’INQUINAMENTO IN LOMBARDIA

La Lombardia è, ad oggi, una delle regioni più inquinate d’Europa, come mostrano le tre mappe qui sotto tratte dal rapporto EEA Air quality in Europe – 2018. I livelli di particolato (PM10 e PM2.5) e di biossido di azoto (NO₂) sono al di sopra dei limiti di legge [EEA Air quality in Europe – 2018 report – pagg. 28 e 46]. 

Non solo. I dati 2017 rivelano che le concentrazioni di PM10 e PM2.5 sono nettamente cresciute su tutto il territorio regionale in confronto all’anno precedente. Il numero dei giorni di sforamento per il PM10, per esempio, è aumentato a Milano di 24 giorni (da 73 a 97), a Bergamo di 20 giorni (da 61 a 81) e a Brescia di 18 giorni (da 82 a 100). Inoltre, l’Italia è tra tutti gli stati UE quello con il numero più alto di morti premature dovute al biossido d’azoto e il secondo per quanto riguarda gli impatti del particolato fine [EEA Air quality in Europe – 2018 report – pag.64].

Cittadini per l’aria ha svolto, negli ultimi mesi, anche alcune importanti azioni di scienza partecipata , in particolare, la campagna NO2, NO grazie e la ciclostaffetta di misurazione del particolato atmosferico, azioni che hanno confermato, per la città di Milano, la gravità della situazione.

Foto in apertura: Nabeel Syed on Unsplash

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2018-12-18T19:46:36+00:00 novembre 14th, 2018|Inquinamento, News|