Nasce la prima mappa dell'inquinamento da NO2 dell'aria di milano creata dai cittadini per i cittadini 2017-05-17T10:44:39+00:00

Project Description

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per scoprire i risultati di ogni campionatore.

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per chiedere interventi urgenti per il miglioramento della qualità dell’aria.

Perché l’abbiamo fatto

Abbiamo voluto produrre, comprendere e migliorare le informazioni disponibili su un tema cruciale per l’area metropolitana di Milano: l’inquinamento dell’aria.  Creando una mappa che ci consentisse di analizzare, comunicare e dare vita ad un cambiamento dal basso. Un esperimento che può essere replicato ovunque.

Cosa dicono le ricerche

La letteratura scientifica ha ormai evidenziato l’impatto grave che l’esposizione al biossido di azoto (NO2) produce sulla nostra salute, sui bambini e gli anziani. Un impatto che causa, ad ogni incremento di 10 ug/m3 di NO2 nell’aria che respiriamo, un aumento della mortalità generale pari al 5,5%. Che riduce le capacità cognitive dei bambini che vivono nelle nostre città soffocate dal traffico. Bambini che, da quando sono nel grembo della madre e nei primi anni di vita, respirano aria capace di danneggiare lo sviluppo del loro cervello. Aria che riduce lo sviluppo dei loro polmoni, candidandoli a una vita con un rischio aggiuntivo di malattie in futuro.

Una generazione in ostaggio

Da tempo denunciamo l’assenza di politiche che proteggano i più piccoli da un danno per il loro futuro. Stiamo crescendo una generazione che, in una significativa porzione statisticamente e scientificamente accertata, si affaccia alla vita con un futuro un po’ meno roseo proprio a causa dell’aria che è costretta a respirare in fasi cruciali per lo sviluppo,  la gestazione e l’infanzia.

Emissioni, inquinamento e formazione di inquinanti secondari (particolato ed O3)

Da tempo ormai si conosce l’origine di questo tipo di inquinamento. Le maggiori emissioni di biossido di azoto (NO2) presenti nelle nostre città derivano dal traffico, in particolare dai veicoli diesel. Emissioni che, nel 2012, sono state dichiarate dallo IARC (l’Agenzia internazionale dell’OMS sulla ricerca sul cancro)  cancerogeni certi per l’uomo.  E non basta.

Il biossido di azoto (NO2), considerato un tracciante dell’inquinamento da traffico, contribuisce anche alla formazione del particolato più fine, il PM2.5, a sua volta causa di un impatto grave per la salute umana, e dell’ozono (O3), un inquinante che si produce in atmosfera in primavera ed estate per reattività fotochimica con l’irraggiamento solare. L’Ozono causa infiammazioni dei polmoni, degli occhi, naso e gola, e riduce, soprattutto nei soggetti più sensibili, le funzioni respiratorie.

Insieme, per respirare meglio

La nostra mappa, creata dai cittadini per i cittadini, vuole essere il manifesto di tanti genitori che oggi vivono con preoccupazione il fatto di crescere i loro figli in una città la cui aria può danneggiarli, di tanti che soffrono quotidianamente l’impatto dell’aria inquinata che respirano, di tutti quelli che già hanno cambiato il loro modo di muoversi e si sentono impotenti di fronte al traffico e alla cattiva qualità dell’aria.

Sapere, per cambiare le cose

I dati ottenuti sono il risultato di una straordinaria mobilitazione. Mamme, papà, insegnanti, giovani e anziani che si sono attivati, pagando di tasca propria il campionamento, per poter capire di più dell’aria che si respira nella città in cui vivono e contribuire a cambiare le cose. La nostra riconoscenza va a tutti i cittadini, più di 200, che hanno reso possibile questo progetto. Se avessimo avuto i fondi per regalare alcuni campionatori, probabilmente il numero dei punti di rilevamento sarebbe stato molto superiore.

Risultati attendibili

I dati ottenuti sono il frutto di un metodo di misura scientificamente attendibile, i risultati sono stati validati ed elaborati, grazie al supporto di una ricercatrice, con il patrocinio della Divisione di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali, della Società Chimica Italiana.

Cosa dice la legge

Il limite di legge prescritto dalla Direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per la concentrazione media annuale di NO2 in Europa è 40 µg/m3.

Questo dato rappresenta il limite legislativo che, su base annuale, non deve essere superato. E’ un limite che, tuttavia, non rappresenta una soglia di non effetto. Il rapporto finale del Progetto HRAPIE dell’OMS, segnala l’evidenza epidemiologica di impatto dell’ NO2 sui dati di mortalità generale ben al di sotto del limite di legge, almeno a partire dai 20 µg/m3, Questo significa che, anche se l’area metropolitana di Milano rispettasse il livello di NO2 stabilito per legge, la popolazione non sarebbe del tutto al riparo da effetti sulla salute.

I risultati del campionamento

Effettuato dai cittadini dall’11 febbraio all’11 marzo 2017 a Milano, in altri comuni dell’area metropolitana (Paderno Dugnano, Gallarate, Novedrate, Desio, Caponago, Carugate, Cernusco sul Naviglio, San Donato Milanese, Pregnana, San Giuliano Milanese) e a Monza, il campionamento è stato fatto posizionando 219 campionatori passivi davanti a casa, o a scuola, o al luogo di lavoro, su un palo ad un’altezza di 2,5/3 metri. In estrema sintesi, i dati rilevati evidenziano che  l’area metropolitana di Milano non dà, ai suoi abitanti,  scampo dall’esposizione al biossido di azoto.

Su base mensile, il 96% dei campionatori collocati dai cittadini nell’area metropolitana ha misurato concentrazioni di NO2 superiori al limite di 40 µg/m3 prescritto su base annua. Solo 8 campionatori passivi su 219 hanno misurato meno di 40 µg/m3 nel periodo di campionamento.  Il campionatore con la concentrazione mensile inferiore è risultato in zona Niguarda (24 µg/m3 – via di Ledro) e quello con la concentrazione maggiore in zona Certosa (89 µg/m3, incrocio con via Monte Ceneri). La maggior parte dei campionatori – pari al 46% del totale – ha rilevato concentrazioni fra i 50 e i 60 µg/m3, dunque già abbondantemente al di sopra dei limiti di legge annuali. Quasi un terzo, il  29% dei campionatori, ha rilevato concentrazioni molto elevate, che vanno dai 60 agli 80 µg/m3. 4 campionatori superano, addirittura, quest’ultimo valore (Viale Bodio, Viale Certosa, Viale Majno, Via Porpora).

I risultati mensili sono stati trasposti, poi, nel dato di concentrazione media annua stimata per ciascun campionatore. Anche qui, la stima indica che ben l’84% dei punti campionati dai cittadini nell’area metropolitana ha concentrazioni medie annue di NO2 superiori al limite di legge, mentre si stima che solo 35 campionatori passivi su 219 abbiano un livello di concentrazione annuale inferiore ai 40 µg/m3 di legge.

In poche parole, i limiti di legge vengo violati nell’area metropolitana quasi ovunque, esponendo i cittadini a gravi rischi per la salute.

I livelli delle concentrazioni e la salute

I livelli di NO2 rilevati non sono solo numeri: sono livelli di concentrazione ai quali l’evidenza epidemiologica assegna un effetto sulla salute delle persone. Morti aggiuntive che si potrebbero evitare se i livelli delle concentrazioni fossero inferiori. Per spiegarvi meglio quello di cui stiamo parlando, abbiamo preso i dati più consolidati di impatto a breve e a lungo termine pubblicati nel 2013 nel Rapporto HRAPIE, Health risks of air pollution in Europe, in relazione all’NO2, e abbiamo calcolato l’impatto aggiuntivo di danno, alla popolazione che vive in prossimità di ciascun campionatore, utilizzando i seguenti indici:

A lungo termine:

  • Aumento della mortalità nella media annuale (5.5 % in più, ad ogni incremento di 10 ug/m3)
  • Aumento nella frequenza di sintomi di bronchite in bambini (5-14 anni) asmatici (21%, ad ogni incremento di 10 ug/m3

A breve termine:

  • Aumento dei ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie (1.8% per un aumento di 10 ug/m3 nella media mensile).

Questi numeri rappresentano le morti, i ricoveri e le malattie evitabili se chi governa mettesse in atto le misure necessarie a proteggere la salute dei cittadini,  riducendo le concentrazioni.

I principali responsabili

E’ ormai riconosciuto a livello europeo che in area urbana i veicoli diesel sono responsabili delle diffuse violazioni dei limiti dell’NO2. Questo a causa di norme europee sull’omologazione dei veicoli del tutto inefficaci e del comportamento dei governi europei che hanno per almeno 10 anni protetto le case automobilistiche, ignorando l’impatto degli inquinanti sulla salute dei cittadini. Oggi si stima che in Europa la maggior parte dei veicoli diesel abbia, su strada, emissioni di NOX fino a decine di volte superiori il limite di legge. Analisi attendibili indicano che, ad oggi, quattro su cinque  automobili diesel Euro 6 emettono oltre 4 volte l’attuale limite di legge (80 mg/m3/km). A questo eccesso di emissioni oltre il limite di legge, uno studio appena pubblicato riconduce 28.500 morti aggiuntive in Europa nel 2015.  E in Italia, gli autori dello studio VIIAS indicano che all’esposizione all’NO2 sono riconducibili su base nazionale 23.000 morti aggiuntive l’anno. Segnalano anche che il solo rispetto dei limiti di legge salverebbe nel nostro paese 14.400 vite l’anno. A livello provinciale di Milano i ricercatori di VIIAS hanno stimato nel 2020 un numero di 127 morti aggiuntive ogni 100.000 abitanti per l’esposizione all’NO2

Ecco perchè molte città in tutto il mondo si apprestano a vietare i diesel dai centri urbani rendendo la mobilità compatibile con la salute umana.

Che cosa chiediamo

Di fronte ad un’evidenza di violazione così massiccia dei limiti di legge nella città metropolitana di Milano, appare chiaro che il Sindaco deve prendere – al fine di tutelare la salute dei cittadini – misure che riconducano le concentrazioni dell’ NO2 entro il limite di legge nel più breve termine.

Il Sindaco Sala ha già dimostrato di essere consapevole del problema riguardante i diesel aderendo, lo scorso 29 marzo, al programma Revolution’air lanciato dall’organizzazione C40-Cities di cui Milano fa parte. E Milano, anche in relazione all’aggiornamento in corso del PRIA Regionale, deliberato a seguito del ricorso  al TAR Lombardia promosso lo scorso mese di febbraio da Cittadini per l’Aria, può divenire un esempio trainante  a livello regionale, padano e nazionale.

Chiediamo in particolare che:

  • Dal 1 gennaio 2018 : attivazione di zona a basse emissioni (LEZ) di cui all’attuale pianificazione cittadina, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), istituendo un divieto di circolazione assoluto per i veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 senza filtro antiparticolato ed un sistema di tariffazione, con tariffa commisurata alla necessità di dissuadere l’ingresso in città con tali mezzi, per tutti veicoli diesel (Euro 4, 5 e 6) che non rispettano i livelli emissivi su strada (CF 2.1) di cui al Regolamento 2016/646 Real Driving Emissions (rientranti nelle odierne categorie A, B e C del sistema EQUA su cui si fonderà la classifica delle emissioni reali su strada per il sistema Revolution’Air a cui ha aderito il Comune di Milano).
  • Dal 1 gennaio 2020 si estenda la LEZ a pagamento ai veicoli che non rispettano almeno il fattore di conformità 1.5 su strada, (rientranti nella odierna categoria C del sistema EQUA).
  • Che tali provvedimenti vengano coordinati a livello metropolitano favorendo l’adozione di analoghe misure nei comuni della Città metropolitana, incrementando in tale prospettiva adeguatamente servizio pubblico, ciclabilità e intermodalità.
  • Dal 2025 divieto di accesso alla LEZ di tutti i diesel

Unisciti a noi nella richiesta di misure per l’aria. La salute non deve dipendere dal nostro codice di avviamento postale!

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